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Botte e persecuzioni alla ragazza,
se la cava con una pena soft

ASCOLI - Si tratta di fatti risalenti al 2013 con una serie di episodi culminati anche con la frattura della mascella. L'accusa aveva chiesto una condanna più pesante, ma il giudice ha deciso diversamente
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Sette mesi di reclusione a fronte di una richiesta dell’accusa ben più pesante (un anno e quattro mesi).

E’ la sentenza di condanna emessa oggi dal giudice Matteo Di Battista nei confronti di un giovane ascolano (F.L.) difeso dagli avvocati Umberto Gramenzi e Silvia Morganti per i fatti commessi nel 2013 a danno della donna con cui aveva avuto una relazione.

L’avvocato Morganti

Il giovane era accusato di lesioni e stalking, ma per quest’ultimo reato è stato assolto anche grazie ad una strenua difesa condotta dall’avvocato Morganti.

Secondo l’accusa aveva perseguitato la donna inviando messaggi e telefonate a tutte le ore del giorno e picchiandola in una circostanza in preda ad un raptus dovuto anche all’assunzione di alcol.

Nella circostanza la giovane aveva riportato la frattura della mascella sinistra con una prognosi di 29 giorni.

Successivamente i due si erano incontrati in modo fortuito un locale sambenedettese, ma la donna era riuscita a fuggire.

L’imputato l’aveva poi raggiunta nella sua abitazione cercando di entrare dalla finestra del bagno con la donna costretta a chiamare il 113 per mettersi in salvo e costringere alla fuga l’ex ragazzo.

La “persecuzione” era proseguita poi anche sul posto di lavoro della giovane dove l’ex si presentava assillando la vittima.

 

 


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