di Simone Corazza
La Cavalcata dell’Assunta c’è, non molla. La tradizione, la storia, le radici sono più forti della pandemia. Ieri il sagrato del Duomo di Fermo si è colorato di drappi e costumi dei contradaioli con i priori a riunirsi per l’investitura. Una cerimonia presieduta dall’arcivescovo Rocco Pennacchio. Al suo fianco il sindaco-podestà Paolo Calcinaro e il capitano della Rocca, Carlo Iommi, l’allora amministratore del Girfalco, novità emersa delle ricerche di Adolfo Leoni. Con loro i vicepresidenti Monteriù e Ramini. Tra il pubblico, ovviamente in forma ridotta a causa delle norme anti-Covid, anche gli assessori Lanzidei e Torresi, insieme a diversi consiglieri comunali. A raccontare ai presenti le gesta della Cavalcata, Adolfo Leoni.
Il corteo del Palio, quest’anno si arricchirà di volti femminili, volti istituzionali con la presenza, ancora ufficiosa ma quasi certa, delle assessore Lanzidei, Cerretati, Di Felice e Luciani. E nel programma figurano anche le Hostarie. Ora non resta che scoprire come sarà l’organizzazione logistica, proprio per evitare assembramenti per un appuntamento che da sempre è nel cuore dei fermani. E che i fermani, giustamente, vogliono vivere appieno. L’investitura dei Priori è stata accompagnata dalla benedizione dell’arcivescovo Pennacchio.
Un sorriso d’affetto ai debuttanti Roberto Montelpare, per Campiglione, Emiliano Foglini per Campolege, Stefano Postacchini per Capodarco e Alessandro Ciurlini di Castello. Con loro, ovviamente, Samuele Bruni, capo contrada di Torre di Palme e vincitrice dell’ultimo Palio dell’Assunta, Luigi Volpi di Fiorenza, Marco Tirabassi per Molini Girola, Francesco Catini di Pila, Roberto Concetti per San Bartolomeo e Renato Montagnoli di San Martino.
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