di Franco De Marco
Una indovinatissima definizione dell’estatica arte scultorea di Giuliano Giuliani, lo scultore del travertino ascolano, l’ha data, all’inaugurazione della mostra “Omaggio a Giuliano Giuliani”, nella bellissima Galleria presso il centro commerciale Ragnola, l’assessore regionale al bilancio Guido Castelli: «Un artista che vince la gravità».
Vero. L’arte di Giuliani, che riduce il travertino in una sfoglia, in un leggero foglio di carta pregiata, dà un senso di aldilà del terreno e di eternità. All’inaugurazione dell’esposizione (aperta tutti i giorni, dalle 17 alle 19, fino al 27 prossimo) hanno partecipato, oltre naturalmente all’artista, e come detto Castelli, il sindaco Pasqualino Piunti e Piernicola Cocchiaro, direttore artistico del Festival dell’arte sul mare all’interno del quale si inserisce l’esposizione, e la critica d’arte e giornalista Flavia Orsati che nel catalogo del festival ha fornito una lettura particolarmente ispirata.
Presenti inoltre alcuni amici dello scultore come il chirurgo e fotografo Giorgio Cutini, il poeta Eugenio De Signoribus, il docente dell’Accademia Poliarte Carlo Bachetti Doria, il pittore e scultore Terenzio Eusebi e altri esponenti del mondo artistico.
L’ampio spazio della galleria era un tempo un semplice deposito delle opere più grandi di Giuliani. Ora lo stesso scultore l’ha allestito in maniera molto efficace anche con uno scaffale-espositore usato per la storica mostra al Forte Malatesta di Ascoli.
Aggirarsi per questo spazio è davvero come entrare in un’altra dimensione tra materiale e immateriale. La mostra è assolutamente da visitare. Non perdetevela. Colpisce l’anima come tutte le opere di Giuliani.
«Abbiamo voluto questo omaggio -ricorda Cocchiaro – perché ha partecipato nel 1996 alla prima edizione del “Festival dell’arte sul mare” che allora si chiamava “Scultura Viva”. Fu un onore. La sua fama è cresciuta e oggi è uno degli scultori più importanti a livello nazionale. Ma la sua modestia e simpatia sono rimaste le stesse».
«Giuliano riesce a fondere il giusto apporto fisico, che sfocia nella sensualità, e l’amore, la spiritualità -scrive Flavia Orsati -. Attua uno sfondamento dello spazio fino a giungere ad una Quarta Dimensione: gli equilibri e le armonie di pieni e vuoti, luci ed ombre, fanno intuire che, in alcune costruzioni, sia più importante creare il vuoto della statua che la statua stessa».
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