Dardust dialoga con Rossini
E torna a suonare nella sua Ascoli:
«L’ho sognato per mesi, non vedevo l’ora»

MUSICA - Dario Faini prepara il grande concerto di sabato in Piazza del Popolo. Biglietti quasi esauriti per uno show che mette al centro il suono senza tralasciare l'impatto visivo. Con un pensiero speciale al papà Adelmo: «Sarebbe stato felicissimo, la dedica è per lui». L'apertura speciale con il "Guglielmo Tell"
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La presentazione del concerto di Dardust (le foto sono di Stefano Capponi)

 

di Luca Capponi 

 

«Sarebbe stato felicissimo di assistere a questo debutto speciale nella nostra città, non vedeva l’ora. Il concerto di sabato è tutto dedicato a lui, mio padre, scomparso pochi mesi fa».

Vero, perché di concerti Adelmo non se ne perdeva uno. Sempre in prima fila ma discreto, col sorriso in volto, senza mai ostentare, col solo obiettivo di stare vicino a quel figlio arrivato fino in cima, tra i big.

Il sindaco Fioravanti, Dardust e gli assessori Ferretti e Vallesi

Il ritorno di Dario Dardust Faini stavolta ha un sapore diverso. Per tanti motivi, molti dei quali riguardano il cuore, i ricordi, l’anima. La sua Piazza del Popolo è pronta a riaccoglierlo, sabato 19 giugno alle 21, per una data tutta speciale. La prima dopo i mesi del buio, la ripartenza del suo tour “Storm and Drugs”. Ma anche il ritorno ai live per il salotto buono, dove mancavano ormai dal lontano 2018, nell’estate che fu di Sting.

Non a caso si viaggia a passo spedito verso il sold out anticipato: dei 900 biglietti a disposizione, ne restano poco più di un centinaio. Come ha ricordato l’Amat, che organizza insieme al Comune, gli interessati farebbero meglio a prenotare il posto con anticipo al box office di piazza del Popolo (telefono 0736.298770) o sul circuito vivaticket.com.

L’assessore regionale Giorgia Latini con Dario e il sindaco

Capitolo concerto. Dario non nasconde l’emozione per quello che sarà il primo degli 8 live che terrà in estate. «Non è retorica, sono molto grato di poter essere qui, nulla va mai dato per scontato -racconta-. Tra l’altro, sono sempre il primo ad avere l’ansia di tornare a suonare nella mia città. Sarà una performance spettacolare anche dal lato visivo, piena di effetti, divisa in due atti, uno più intimo e uno più “movimentato”. Lo vedo in maniera molto cinematografica, quasi fosse un film, scena dopo scena. Darò spazio ai miei tre album, ma prima ci sarà un’apertura speciale».

Dicevamo, appunto, dei motivi che caratterizzano l’evento. Tra questi c’è anche il connubio, inedito, curioso e stimolante, che Dardust ha stabilito con un suo conterraneo, Gioacchino Rossini. In occasione dei 150 anni dalla nascita del compositore, infatti, l’Amat ha messo su un evento itinerante “Rossinimania per le Marche” (leggi qui), promuovendo anche una serie di “dialoghi” tra i grandi artisti contemporanei e il maestro di Pesaro. Dario per l’occasione, si è cimentato con una sfida mica da poco, vale a dire l’ouverture del “Gugliemo Tell”.

L’assessore Acciarri e il direttore dell’Amat Santini

«Quando me lo hanno chiesto ero spaventato di uscire dalla mia “comfort zone”, dato che ho sempre considerato Rossini molto lontano dai miei riferimenti classici -racconta Dario- Poi però ho deciso di accettare la sfida, osando. Non volevo essere didascalico né scadere ma mantenere una certa eleganza anche nella contaminazione con l’elettronica. Alla fine del lavoro ho pensato “mi uccideranno”, e invece…».

E invece chi ha avuto la fortuna di ascoltarla riferisce di un lavoro eccellente. Non a caso lo stesso Dario ha deciso di cambiare l’apertura di tutti i prossimi concerti, che in origine doveva essere un’altra, sostituendola appunto con il “Guglielmo Tell”. Il tutto all’interno del teatro Ventidio Basso, dove sta provando ormai da giorni.

Che ci sia grande attesa per il concerto di sabato non lo certificano solo i biglietti venduti, ma anche l’atmosfera (e la partecipazione) che si respira nella conferenza di presentazione in Comune.

Oltre al sindaco Marco Fioravanti e al vice Gianni Silvestri, ci sono gli assessori di riferimento Donatella Ferretti (cultura), Monia Vallesi (eventi), Monica Acciarri (turismo), il direttore dell’Amat Gilberto Santini e l’assessore regionale alla cultura Giorgia Latini. Tutti unanimi nel ringraziare Dario e la sua arte che porta il nome di Ascoli in giro per il mondo, suffragata dall’amore (ricambiato) per la sua terra. Lui, al solito, mantiene calma e umiltà. E dopo i mesi di lontananza prova anche a pensare al futuro.

«Non vedevo l’ora di tornare sul palco, ho sognato questo momento a lungo, sono contento per me ma anche per i tanti addetti ai lavori che con la pandemia si sono dovuti fermare -conclude-. Nell’aprile del 2022 spero di partire con un nuovo tour all’estero, sto lavorando al nuovo album, un altro capitolo discografico che stavolta mi condurrà in Giappone».

 


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