di Luca Capponi
«Sarebbe stata una serata all’insegna di due miti, Battisti e Mogol. Quest’ultimo era entusiasta all’idea di venire ad Ascoli, dove non era mai stato, a raccontare la sua avventura musicale. Con lui ci sarebbe stata anche una band che avrebbe riproposto i brani del grande Lucio. Il tutto per 7.500 euro. Il Comune prima ha detto sì, c’era anche la data (23 o 24 luglio), poi ha iniziato a “rimbalzarmi” fino a sparire del tutto. Ho richiamato la manager di Mogol senza sapere neanche bene cosa dire. Trovo che sia una grande opportunità sprecata, tra l’altro senza un motivo».
Lo sfogo che registriamo è quello di Nazario Malloni, personaggio molto noto in città per via della sua attività di commercialista ma anche per la sua passione per la musica, che nel tempo lo ha portato sia sul palco sia in cabina di organizzazione di diversi eventi: ricordiamo su tutti Dream Theater e Pat Metheny nel salotto buono, solo per citarne due. In anni di concerti, ovvio, qualche contatto si è mantenuto. Tanto che, stavolta, sul piatto si è palesata l’occasione Mogol.
Malloni ha voluto contattare i giornalisti per raccontare quanto accaduto di recente proprio sul tema. Qualcosa di molto simile, secondo lui, a quanto si verificò qualche anno fa con George Benson: anche all’epoca il Comune si era reso disponibile a organizzare il concerto, ma poi, sempre secondo Malloni, sindaco (all’epoca c’era Castelli) e assessori “sparirono” senza dare una spiegazione.
«Stavolta sembrava tutto a posto -continua-. Dopo una prima disponibilità, però, il costo dell’evento è salito a circa 20.000 euro, poiché il Comune ha messo sul piatto anche il contributo per la chiusura di piazza del Popolo ed altre spese necessarie affinché tutto potesse realizzarsi. Un prezzo più che raddoppiato che, evidentemente, è divenuto troppo esoso. Ho provato a ricontattare soprattutto l’assessore alla cultura Donatella Ferretti, che all’inizio si era mostrata dell’idea, ma non sono riuscito ad avere una spiegazione e tantomeno a trovare un punto di incontro. Idem col sindaco Fioravanti. A quel punto lì ho dovuto per forza dire alla manager di Mogol che c’erano dei problemi».
«Trovo che sia un vero peccato -conclude Malloni-. Non ne faccio una questione politica, ci mancherebbe, ed ognuno fa le sue scelte. Però ritengo che occasioni come questa vadano colte. Ad Ascoli se si va fuori dalla triade olive-Quintana-calcio si trovano difficoltà, non lo trovo giusto e non lo dico con avversione, ma ci sono tante persone che amano anche altro. I grandi eventi sembrano sempre concentrarsi nel centro-nord della regione, forse qui ci sono più impedimenti, non lo so, sono solo supposizioni perché di risposte ufficiali non ne abbiamo avute».
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