Un pizzico di Piceno
nell’Argentina campione d’America:
il ct Scaloni ha origini ascolane

CALCIO - Il commissario tecnico della nazionale albiceleste, che ha vinto la finale della coppa del continente sudamericano contro il Brasile, ha un legame con il territorio piceno, da cui emigrarono i suoi nonni nel secolo scorso alla volta di Rosario, la "ciudad del fùtbol"
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di Salvatore Mastropietro

Lionel Scaloni

 

Quando mancano poche ore all’attesissima finale europea di questa sera tra Italia e Inghilterra, la calda estate del calcio internazionale ha il suo primo verdetto. Dopo 28 anni di digiuno l’Argentina è tornata a festeggiare con la vittoria della 47esima edizione della “Copa America“. Un piccolo “Maracanazo” ha permesso all’albiceleste di battere il Brasile di misura (1-0, gol di Angel Di Maria) e permettere ad uno dei più forti calciatori della storia del calcio – Lionel Messi – di entrare nella leggenda anche con la maglia della propria selezione nazionale.

Nel successo argentino c’è anche un pizzico di Piceno. Il commissario tecnico Lionel Scaloni, passato in Italia da calciatore con le maglie di Lazio e Atalanta, ha infatti origini ascolane. Questo grazie alla provenienza dei suoi nonni, che proprio dalla zona di Ascoli emigrarono nel secolo scorso – come altre centinaia di migliaia di italiani – verso il paese sudamericano. Scaloni, nato nella magica e suggestiva (calcisticamente parlando) Rosario, ha per questo motivo il doppio passaporto.

Tra la nazione del “Sol de Mayo” ed il territorio della provincia di Ascoli (e delle Marche più in generale) c’è un legame molto stretto. In Argentina, secondo un censimento effettuato nei primi anni duemila (fonte Regioni.it), è presente la più grande comunità di marchigiani all’estero: nel 2005 risultavano essere ben 1.500.000 i marchigiani con discendenza fino alla terza generazione.


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