La Rsa di Ripatransone
quasi sempre piena di malati covid

SAN BENEDETTO - Per la struttura ripana, adibita a reparto covid, si è passati dalle critiche alle richieste di ricovero di persone che uscivano dall’ospedale ancora contagiati. Ora si sta tornando alla normalità dopo la sanificazione. Il sindaco Lucciarini De Vincenzi: «Prima le critiche, poi le richieste di aiuto per ospitare chi stava male»
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di Epifanio Pierantozzi
Area Vasta 5 promossa. Regione Marche rimandata, in attesa di dati (ma, così, a naso, sarà una bocciatura).
Questo, in sintesi, quanto accaduto durante l’ondata covid che, da ottobre a oggi (sperando non se ne parli più), si è fatto nella provincia di Ascoli per i contagiati costretti a ricorrere alle cure ospedaliere.

Il sindaco Alessandro Lucciarini De Vincenzi

Alla Rsa di Ripatransone – spiega il direttore generale di Area Vasta 5 Cesare Milani – da ottobre fino a poco fa abbiamo avuto una media di ricoverati di 26-27 persone. Non conosco la cifra di quanto è costata questa scelta, ma molti degli anziani ricoverati li abbiamo trasferiti in altre strutture provinciali, e solo alcuni nelle residenze private”.

Il sindaco di Ripatransone, Alessandro Lucciarini De Vincenzi: «Appena ho deciso di far chiudere la nostra Rsa ho avuto solo critiche. Lo scorso ottobre avevamo circa 30 degenti a fronte di 32 posti. Poi, man mano che l’ospedale di San Benedetto (e non solo, ndr) dimetteva dalle terapie intensive malati covid guariti, ma ancora infetti e bisognosi di cure appropriate, ho avuto molte telefonate da parte di parenti che avevano bisogno di un posto dove far curare i propri cari, e con attrezzature idonee quali l’ossigeno».

Il dg Milani in prima fila oggi all’auditorium comunale

Insomma, la Rsa di Ripatransone è stata sfruttata al massimo in questi otto/nove mesi di crisi acuta dovuta al covid, mentre non si può dire lo stesso per metà della clinica privata “Stella Maris”. Infatti a fine marzo la Regione decide (si era al massimo dei ricoveri e sembrava che stesse per saltare il sistema sanitario) di “affittare” metà della clinica privata (ala sud) per ospitare i malati covid, dopo il “pieno” al Madonna del Soccorso.

Non si hanno dati su quanti infetti vi sono stati trasferiti, così in attesa dei numeri e dei costi sostenuti che la Regione ha promesso di farci avere, sembra proprio la metà della “Stella Maris” non sia stata necessaria. Sperando che nel frattempo la Regione abbia disdetto l’affitto, tiriamo un sospiro di sollievo per il suo “mancato utilizzo”, aspettando di conoscerne i costi per capire se è stato un affare o solo una costosa prevenzione.

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