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“Ti presento un artigiano”,
l’impegno di Barbara Tomassini
per il settore artistico

ASCOLI - La ceramista e pittrice, titolare del laboratorio Arté di via Pretoriana, ripercorre le tappe fondamentali del suo percorso professionale e in Cna, l’associazione che negli ultimi 16 anni l’ha vista in prima fila sia in ambito locale che a livello nazionale
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Prosegue il viaggio di “Ti presento un artigiano”, la rubrica che dà spazio ai rappresentanti dell’artigianato locale per fare il punto della situazione in un momento cruciale per la ripartenza delle attività economiche.

Sette storie all’insegna del saper fare dedicate a sette personaggi che, nonostante le difficoltà degli ultimi tempi, con grande determinazione e un profondo amore per il proprio lavoro continuano a fare impresa per il bene del territorio.

Barbara Tomassini

Dopo l’approfondimento dedicato al presidente uscente della Cna picena Luigi Passaretti, in questa seconda puntata è la ceramista e pittrice Barbara Tomassini, titolare del laboratorio artistico Arté di via Pretoriana, a ripercorrere le tappe più importanti del proprio percorso professionale a partire dal primo incontro con l’arte, che a casa Tomassini è una vera e propria questione di famiglia.

«Mi occupo di ceramica, pittura e piccoli restauri – racconta Barbara -. Ho scelto di intraprendere questa strada perché la mia è una famiglia di artisti, soprattutto il ramo paterno, che ha sempre mostrato una vena artistica piuttosto spiccata. Oltre ad essere antiquari da sempre, il mio bisnonno ha inventato uno strumento musicale, mentre mio zio e mia zia sono entrambi insegnanti d’arte e pittori.

È anche per questo che, fin da piccola, mi sono trovata in maniera quasi spontanea a realizzare i miei primi disegni e dipinti. In fondo, credo sia stata anche una questione genetica: ho ricevuto il mio primo cavalletto professionale già a 5 anni, ma nessuno ha dovuto insegnarmi come si formassero i colori. L’ho sempre saputo, è un qualcosa che mi è sempre venuto naturale».

Una passione, quella per l’arte, ben presto declinata anche a livello professionale grazie a un approfondito percorso di formazione che negli anni ha portato Barbara a privilegiare e padroneggiare le tecniche del settore ceramico.

Il trofeo Orlini, poi vinto da Luca Innocenzi, realizzato per la Quintana 2019

«Mio padre e mio nonno erano collezionisti di maioliche – racconta – e forse è anche per questa ragione che ho deciso di provare a realizzarle in prima persona. Mi sono iscritta a un corso di formazione regionale di due anni, cercando allo stesso tempo di allargare i miei orizzonti artistici dato che la mia la famiglia non mi aveva permesso di seguire una carriera scolastica di questo tenore.

Per questo motivo ho iniziato a frequentare lo studio di Dante Fazzini. Sono rimasta da lui per sei anni: tra noi è subito sbocciato un rapporto di profonda stima e amicizia che abbiamo coltivato fino alla sua recente scomparsa.

In quegli anni – prosegue – ho portato avanti esperienze lavorative anche all’estero e non necessariamente legate alla ceramica, come nel caso della collaborazione con il dottor Bellini, che dal 2002 al 2010 mi ha visto attiva sia nel nostro territorio che a Miami».

Una volta arricchito il proprio bagaglio professionale, per Barbara Tomassini è arrivato poi il momento di trasmettere le conoscenze acquisite agli aspiranti artisti artigiani di domani, in un percorso di formazione continua che d’altra parte rappresenta uno dei capisaldi della Cna, associazione che da sedici anni a questa parte vede la ceramista ascolana impegnata in prima linea per il bene dell’artigianato artistico locale.

«Nel corso degli anni – spiega Barbara – mi sono pian piano avvicinata anche al mondo dell’insegnamento, iniziando a insegnare decorazione e tecnologia della ceramica nell’ambito di un corso di formazione promosso dalla Provincia e rivolto alle donne disoccupate.

Sono molto legata a tutte le mie esperienze da docente, ma è stato ad Arquata che sono riuscita a stringere un legame umano molto profondo con un gruppo di donne particolarmente attive per la comunità, che hanno poi costituito un’associazione per contribuire attivamente alla causa della ripartenza dal sisma.

Attualmente – prosegue – sto continuando a lavorare in questa mia doppia veste di artista e di docente, con due incarichi lavorativi nelle strutture della cooperativa Ama Aquilone e la qualifica di maestro artigiano in un laboratorio che è anche bottega scuola, ossia un vero e proprio centro di formazione riconosciuto dalla Regione».

Come già anticipato, oltre all’impegno quotidiano sul fronte professionale, da 16 anni a questa parte Barbara Tomassini rappresenta un valore aggiunto della Cna sia sul fronte locale – attualmente è presidente regionale dell’artigianato artistico, fresca di riconferma da qualche giorno – che nel panorama nazionale.

«Sono entrata a far parte di questa realtà – dice – grazie a un amico che mi parlò di questa associazione di categoria. Personalmente credo molto nella forza dell’associazionismo, nell’aggregazione e nell’unione, valori che ho cercato di portare avanti anche nella pro loco di Folignano, di cui sono stata presidente dalla nascita fino a quattro anni fa.

Confesso che in quel periodo mi sentivo un po’ isolata dal punto di vista professionale: sul territorio non c’erano molte iniziative e percorsi dedicati al mio settore e anche per questo motivo ho pensato di mettermi in gioco e a disposizione dell’associazione. All’epoca non esisteva ancora il settore dell’artigianato artistico, ma subito dopo il mio ingresso ho cercato di svilupparlo anche attraverso la neonata Unione dell’artigianato artistico ad Ascoli, da me presieduta fin dalla costituzione.

Ho lavorato a lungo con l’allora presidente della Cna picena Gino Sabatini – continua – portando avanti diverse iniziative per un settore che ha ben presto riscosso molto successo all’interno dell’associazione. Successivamente, sono stata vicepresidente al fianco di Luigi Passaretti, mantenendo il ruolo di presidente del settore artistico e ricoprendo contemporaneamente anche un incarico nella direzione nazionale Cna. Inoltre, dopo un mandato in Camera di Commercio ad Ascoli, sono entrata anche in giunta camerale con delega all’artigianato».

Barbara Tomassini insieme a una delle sue creazioni

Con gli sforzi profusi per l’artigianato locale e la sua categoria professionale premiati anche in occasione dell’ultima edizione della Festa dell’artigiano, anche il direttore della Cna picena, Francesco Balloni, ha voluto spendere parole di elogio per un’autentica colonna portante dell’associazione, che può contare anche sulla grande stima della neopresidente Arianna Trillini.

«Barbara Tomassini è senza dubbio una dirigente di primo livello – dichiara Balloni -. Il primo concetto che mi viene in mente pensando a lei è quello di una formazione continua e costante, che è alla base del processo di innovazione necessario per poter restare all’avanguardia nel mercato e nel turismo.

A Barbara va riconosciuto il grande merito di aver avviato e coltivato percorsi importanti di crescita e di eccellenza, come ad esempio quello degli “Ori delle dame della Quintana” che presenteremo la prossima settimana, con la squadra del settore artistico che lavora costantemente per promuovere una valorizzazione e una distinzione tra chi, come loro, si impegna a mantenere alto il nome dell’artigianato artistico tra le tante difficoltà del momento e chi invece porta avanti l’attività in maniera meno seria e consapevole.

Arianna Trillini e Francesco Balloni

In fondo – conclude – in questo settore il rischio abusivismo è sempre dietro l’angolo: per questo è necessario tutelare e salvaguardare persone come Barbara, che si impegnano quotidianamente per tutelare diritti e oneri dell’impresa».

Ora, per l’artigianato artistico, come per qualsiasi altro settore dell’economia locale e globale, si apre la nuova sfida della ripartenza dall’emergenza sanitaria.

«Stiamo cercando di uscire da questo periodo negativo – conferma Barbara -. La prossima settimana parteciperò a un evento di tre giorni a Carpegna: “Eccellenze a palazzo”, gli stati generali dell’artigianato. Si tratta della prima uscita che mi concedo da un anno e mezzo a questa parte.

La nostra è un’attività dinamica, c’è ovviamente un luogo in cui si ragiona e si concretizzano i progetti ma c’è bisogno anche di spostarsi e di prendere parte a eventi del settore. La pandemia ci ha imposto un duro stop, ma ho la sensazione che in questi ultimi tempi qualcosa si stia muovendo.

Essendo una bottega scuola, personalmente ho avuto la possibilità di continuare ad accogliere e formare gli studenti nel mio laboratorio, ma per il momento ho preferito interrompere le lezioni private perché non mi sento abbastanza tranquilla.  Aspetterò delle normative più serie e dettagliate per poter affrontare il domani in maniera più coscienziosa.

Anche dal punto di vista del turismo – conclude – è necessario fare qualcosa: insieme al settore agroalimentare, come Cna siamo promotori di un progetto a livello regionale – “Homo faber” è il nome dell’iniziativa – dedicato a turismo e cultura. In momenti del genere non è semplice portare avanti le nostre tradizionali attività, ma continueremo a lavorare per poter riproporre al più presto quei momenti esperienziali fondamentali per la crescita e lo sviluppo di tutto l’artigianato locale».

 

(articolo pubbliredazionale)

Una delle creazioni di Barbara Tomassini

Ti presento un artigiano, Luigi Passaretti: «Formazione per un’impresa innovativa»


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