di Luca Capponi
Partenza alle 22,30 da Roccafluvione, arrivo al Santuario di Madonna dell’Ambro intorno alle 6. Dopo circa 35 chilometri percorsi in notturna.
In testa al plotone, il parroco don Francesco Mangani, per un pellegrinaggio che non è solo cammino, fisico e interiore, ma anche un momento di alta riflessione umana.
E’ stato portato a termine nella notte tra giovedì e venerdì 27 agosto da un gruppetto di fedeli, anche per celebrare in maniera diversa la Festa della Madonna Addolorata (in programma domenica 29 agosto), viste le problematiche dovute al Covid.
Scortati da alcune auto nella prima parte, più “esposta” al traffico, ed in continuo contatto telefonico nel caso si fosse presentato qualche problema, la missione è stata conclusa dai ragazzi nel migliore dei modi, con frate Gianfranco Priori ad accogliergli sul sagrato del Santuario. Poi, tutti insieme alla messa delle 6,15.
Una “levataccia”, in apparenza, di cui però è proprio don Mangani a spiegare il senso vero.
«L’intento è di incrementare e dare valore al pellegrinaggio anche perché Madonna dell’Ambro è il santuario mariano più importante dei Sibillini e dell’entroterra montano, nonché tra i più importanti della regione, un luogo di fede dove si intrecciano anche tradizioni e arte -afferma-. Il pellegrinaggio è un segno di fede ma anche di fraternità, è l’immagine del cammino della chiesa verso l’eternità: ci si muove insieme verso una meta che è la vita eterna, ma da secoli rappresenta anche un momento di riflessione profonda su se stessi».
Altro obiettivo dell’iniziativa è quello di “gemellarsi” con il cammino che coinvolge un gruppo di amici di Mozzano. Da ben 43 anni, infatti, coprono a piedi i circa 43 chilometri che separano la frazione di Ascoli dal Santuario dell’Ambro, in notturna, nel mese di luglio. Un piccola grande impresa nata da un voto fatto appunto più di 40 anni fa e che ancora oggi muove verso la suggestiva meta la comitiva capitanata da Gildo Baldini, che nel tempo si è via via allargata coinvolgendo ovviamente anche la parrocchia del paese.
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