di Cristiano Ninonà
«È stato un grande uomo prima ancora di essere un grande imprenditore, sicuramente nel suo lavoro è stato un antesignano, un uomo che ha saputo guardare oltre raggiungendo livelli internazionali ma senza mai dimenticarsi del suo territorio, di Piane (di Montegiorgio, ndr)».
Così alcuni amici hanno salutato per l’ultima volta Manfredo Gironacci, il patron dell’azienda di calzature Melania, spentosi all’alba di ieri all’età di 78 anni.
E oggi mercoledì 1 settembre, alle 16,30, i funerali del noto imprenditore e filantropo. Sì perché Manfredo Gironacci, insieme alla sua famiglia, come ricordato dallo stesso sindaco di Montegiorgio, Michele Ortenzi, ma anche dal presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, e dal presidente Calzaturieri di Confindustria Centro Adriatico, Valentino Fenni, è stato sempre molto presente per la sua comunità.
Ha contribuito alla realizzazione della chiesa di San Paolo, quella stessa che oggi ha accolto il suo feretro, e sempre molto vicino allo sport tanto da dare il nome della sua azienda, la Melania appunto, all’omonima squadra di ciclismo. Un uomo che ha inanellato grandi successi lavorativi, con il suo marchio esportato in tutto il mondo, ma che ha anche dovuto subire forse la tragedia più grande per un genitore, la perdita del figlio Giordano.
Oggi a salutarlo per l’ultima volta tutta la comunità montegiorgese. Chiesa gremita e gente anche sul sagrato, tra cui anche il consigliere regionale Pd, Fabrizio Cesetti e il direttore Confindustria Centro Adriatico, Giuseppe Tosi. Tutti uniti nel cordoglio della famiglia Gironacci, a partire dalla moglie Franca e dal figlio Germano. Ad officiare le esequie don Daniel e don Pierluigi. Un funerale composto, come era nello stile di Manfredo Gironacci. Certo, lacrime a spuntare da sotto occhiali da sole per nascondere gli occhi di familiari e amici con i segni indelebili del lutto, familiari a cui oggi si stringe simbolicamente tutta la comunità montegiorgese a cui Gironacci e la sua famiglia hanno dato tanto, tantissimo.
E a cui quella stessa comunità non ha fatto mancare la vicinanza che diventa sinonimo di affetto, stima e gratitudine. «Abbiamo visto in lui tutto quello che un uomo può desiderare nella vita, grande successo e capacità manageriali, ma anche un impegno per la comunità – il ricordo di don Daniel –. Per le Piane e Montegiorgio contribuendo in maniera significativa allo sviluppo di Piane. Anche per questa parrocchia ha fatto molto, le parole non bastano per ringraziare quanto ha fatto Manfredo per creare questa comunità».
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