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Lo sfogo: «Non gli ha affittato la casa
perchè erano stranieri e avevano tatuaggi»

IL CASO - La "denuncia" di una lettrice attraverso Cronache Picene. La donna racconta la vicenda che vede protagonisti il suo compagno, una coppia loro amica con una bimba di sedici mesi e il titolare di un'agenzia immobiliare della riviera picena
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Da una nostra lettrice, di cui manteniamo l’anonimato, riceviamo una lettera-sfogo dopo quanto le è capitato in una storia che coinvolge un’agenzia immobiliare della riviera picena.

«Sono qui a scrivere con le mani ancora tremanti e la voce rotta dopo aver subito uno spiacevolissimo confronto con il titolare di un’agenzia immobiliare della provincia di Ascoli. Attraverso una mailing list, che ricevo riguardo gli annunci immobiliari della mia zona, ho visto una casa in affitto transitorio molto carina e che tenevo sott’occhio da un po’.

Chiamo per prendere un appuntamento spiegando che la casa non è per me ma per due amici e la loro bambina di sedici mesi e che, non avendo la garanzia della busta paga, avrebbero saldato tutti i mesi del contratto in un’unica soluzione. Nessun problema. Per un contrattempo non sono potuta andare anche io all’appuntamento, e sono andati questi amici e il mio compagno.

Dopo qualche minuto ricevo un messaggio vocale da quest’ultimo dicendo che l’intermediario (nonché titolare) li ha guardati malissimo e, capendo che sono argentini, non ha voluto mostrare loro la casa. Furiosa e incredula non potevo crederci. Il titolare ha avuto la sfacciatezza di telefonarmi dicendomi “Signorì ma chi m’avete mandato? Questi sono stranieri. Non me l’hai detto altrimenti non vi facevo venire per niente. Addirittura è sceso uno con la barba e uno con un tatuaggio, mi hanno fatto una bruttissima impressione”. Con rabbia gli ho spiegato che mi sembra assurdo che qualcuno giudichi ancora le persone dalla barba o dai tatuaggi e lui ha replicato che a certe gente non può affittare, che il proprietario non vuole.

Per dovere di cronaca, e anche se non è necessario specificare, il ragazzo con la barba è il mio compagno italo-argentino, professore di storia, e il ragazzo con il tatuaggio sul braccio è un affermato imprenditore argentino. Mi sono vergognata miseramente. Non so come guardare i miei amici. Ho detto a questo signore che dovrebbe aver il coraggio di scrivere nell’annuncio “Non si accettano stranieri, tatuati, barbe lunghe, ecc.” e assumersene le conseguenze e le ripercussioni.

Insisteva nel dire che le apparenze sono importanti e che, forse, gli argentini sono brave persone. Ma gli stranieri assolutamente no e, men che meno, se hanno un tatuaggio. Non ha avuto nemmeno la professionalità di dissimulare il suo dissenso, mostrare la casa e poi eventualmente inventare una scusa per non affittarla. Il suo spirito candido non aveva nessuna vergogna nel manifestare il suo schifo verso i miei amici e il mio compagno. Se i proprietari non vogliono, argomento a cui si è aggrappato successivamente, non c’è problema.

Ognuno affitta casa sua a chi vuole, ci mancherebbe. Ma che un intermediario lasci dei ragazzi in un parcheggio di sua sponte, insultandoli in questo modo, è a dir poco vergognoso. Spero con tutto il mio cuore di marchigiana che sia un episodio isolato e che certa gente sia rara come una mosca bianca. L’ennesimo episodio isolato a cui non dare peso?».


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