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Gemellaggio
per i Santi Gennaro ed Emidio,
la delegazione ascolana a Napoli:
accolta dal prodigio della liquefazione

L'APPUNTAMENTO era una tradizione da 20 anni, prima dello stop a causa della pandemia, in occasione della festa del patrono campano, il 18 e 19 settembre scorsi. Il gruppo piceno, tra cui don Carlo Lupi e Matteo Terrani, sindaco di Folignano (dove tutto è iniziato nel 2001), è stato ricevuto il nuovo arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia
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La delegazione di Ascoli, tra loro don Carlo Lupi, don Joseph Katambwe, Matteo Terrani e Sergio Spurio, insieme con l’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia

 

 

La pandemia ha solo rimandato un appuntamento che si ripete ogni anno, in questo periodo, per rinvigorire un legame ventennale: lo scorso weekend, del 18 e 19 settembre, una delegazione picena è tornata a Napoli, la città  con cui prima la parrocchia di Folignano, poi l’intera Diocesi di Ascoli si sono gemellate nel nome dei patroni San Gennaro e Sant’Emidio.
La data non è stata casuale, il 19 settembre ricorre la festa liturgica di San Gennaro, che a Napoli si celebra con particolare calore e solennità.

Da Ascoli e Folignano è partito un nutrito gruppo di fedeli e non solo. C’erano don Carlo Lupi, parroco di San Giacomo della Marca di Ascoli, come delegato del vescovo ascolano ma soprattutto perché è stato il promotore del gemellaggio del 2001 (allora era alla guida proprio della parrocchia di San Gennaro di Folignano), l’attuale parroco di Folignano don Joseph Katambwe, il sindaco Matteo Terrani con il consigliere comunale Laura Addis.
A Napoli la delegazione è stata ricevuta del cardinale emerito di Napoli Crescenzio Sepe, nella basilica di Capodimonte, luogo caro agli ascolani in quanto conserva – oltre alle spoglie mortali del compianto cardinale Michele Giordano, tra i principali sostenitori del gemellaggio – anche una grande statua di Sant’Emidio che battezza Polisia, un segno di ascolanità nella terra di Napoli che fa sentire tutti a casa.
Nell’occasione il cardinale campano ha voluto complimentarsi per il libro  “Storia di un gemellaggio”, scritto da don Carlo Lupi insieme con Sergio Spurio e Daniele Ricciotti.

L’alto prelato ha anche annunciato che sono in corso le procedure per il riconoscimento del culto e della devozione a San Gennaro come patrimonio immateriale dell’umanità presso l’Unesco: la pubblicazione pertanto potrà rappresentare un’autorevole testimonianze della valenza spirituale e culturale di questa devozione che travalica i confini napoletani.

Dopo la celebrazione religiosa di sabato, nella cattedrale dell’Assunta, nel centro storico di Napoli, dove sono conservate le reliquie di San Gennaro, il nuovo arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia, di recente nomina.
La domenica della festa di san Gennaro, gli ascolani hanno assistito al ripetersi del prodigio della liquefazione, un momento molto sentito dalla comunità locale e di risonanza nazionale.
Due giornate memorabili, che segnano un punto di arrivo, venti anni di gemellaggio, ma anche una ripartenza verso strade sempre nuove che possano rinvigorire e dare nuovo slancio a questa bella esperienza di comunione ecclesiale tra le due diocesi nel nome dei comuni martiri Gennaro ed Emidio.


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