Carcere del Marino, riparte
il progetto sportivo
“Il mio campo libero”

ASCOLI - Il presidente del Csi di Ascoli (che promuove da anni l'iniziativa), Antonio Benigni: «La detenzione deve essere un momento di crescita e non di regressione. Lo sport è un insieme di regole, di forza, disciplina e quindi strumento di crescita civile»
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Il campo del carcere del Marino

 

Riparte, dopo la pausa estiva il progetto “Il mio campo lLibero” del Centro Sportivo Italiano, organizzato e promosso all’interno del Carcere Marino del Tronto, dal comitato provinciale di Ascoli, con la collaborazione del tecnico Valentino d’Isidoro.

«Quando si accendono le relazioni, di ognuna di esse si è responsabili per sempre – dicono gli organizzatori – è impensabile credere che un processo educativo si possa attuare a singhiozzi, noi del Csi, crediamo nello sport come uno strumento educativo di grande valenza.

«La Costituzione dice che il detenuto debba espiare la pena, ma la detenzione deve essere un momento di crescita e non di regressione. Lo sport è un grimaldello che permette di rompere certe catene – rimarca il presidente del Csi di Ascoli, Antonio Benigni lo sport è un insieme di regole, di forza, disciplina e quindi portare i principi dello sport all’interno delle carceri significa dare alle carceri gli strumenti di crescita civile.

L’attività sportiva – continua il presidente – rappresenta un elemento positivo per contribuire non solo al mantenimento di uno stato soddisfacente della salute psico-fisica della popolazione detenuta, ma anche per migliorare la convivenza all’interno degli Istituti, contribuendo ad abbassare il livello di tensioni e di conflitti.

In quest’ottica il nostro impegno non vuole fermarsi alla sola proposta verso i detenuti, ma al fine di contribuire al benessere di tutta la popolazione carceraria, il Csi sta lavorando, insieme ai suoi collaboratori e tecnici per programma sportivo annuale rivolto al personale dell’Amministrazione penitenziaria finalizzato a favorirne il benessere psico-fisico».

«”Il mio campo libero” – sono ancora gli organizzatori che parlano – è un progetto che, oramai da diversi anni, insieme alla direzione ed agli uffici del Carcere di Marino del Tronto, si rinnova continuando la sua opera e, in questi anni del Covid, trova ancora maggiore valenza nella sua presenza attraverso il rispetto di ogni protocollo anti-covid»


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