«Io faccio, o facevo, parte di Confindustria Centro Adriatico. Per me la soluzione ideale sarebbe stata Confindustria Marche. Con la scissione, non sarò né con Ascoli né con Fermo».
Alvaro Cesaroni
E’ questa la posizione di Alvaro Cesaroni, sindaco di Comunanza e imprenditore di un azienda che ha nel Fermano la casa madre, nei confronti di quanto sta accadendo, ormai da mesi, all’interno dell’associazione che raggruppa, ancora per pochissimi giorni, imprenditori del Piceno e del Fermano.
Il primo cittadino di Comunanza definisce la situazione «incommentabile» e rimarca: «Forse qui non si è capito che siamo in un momento storico delicatissimo, di crisi, quando è più necessario che mai unire le forze per investire, anche alla luce dei nuovi Pnrr.
E qui, invece, che fanno? Pensano alla scissione, ad andare ciascuno per la propria strada, riportandoci indietro di almeno 20 anni».
La parola fine sarà messa all’assemblea del prossimo 12 novembre. Gli imprenditori potranno scegliere se far parte dell’associazione della provincia di Ascoli o di quella di Fermo.
«Io mi sono collegato con la sede della Unione del Fermano. Preferisco non commentare i contenuti dell’incontro.
Dico solo che, in questo modo, si va molto velocemente, ma al passo del gambero».
m.n.g.
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