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Al Ventidio Basso delude la Bohème,
il Filarmonici non è più anonimo

ASCOLI - L'opera di Puccini ha offerto poche emozioni e un allestimento senza particolare attrattività. In evidenza il tenore Matteo Desole e il Coro di casa. Buona risposta delle scuole all'anteprima giovani. Il Filarmonici è finalmente riconoscibile: domani l'inaugurazione del foyer intitolato al musicista ascolano Clito Moderati
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di Franco De Marco

 

Teatri ascolani protagonisti della vita culturale. Nel Ventidio Basso, dopo l’anteprima di giovedì per gli studenti, che ha visto  il tutto esaurito (300 presenti considerando la riduzione della capienza causa distanziamento anti covid), è andata in scena, sabato sera, la prima marchigiana de “La Bohème” di Giacomo Puccini secondo titolo della stagione 2021-2022 della Fondazione Rete Lirica delle Marche. Platea piena palchi con qualche vuoto. L’allestimento, diciamo la verità, non è stato entusiasmante. E’ rimasto sia scenicamente sia musicalmente su un livello medio verso il basso. Ci si aspettava molto di più.

La regia originaria era di un mostro sacro della lirica mondiale, il soprano Renata Scotto (che non è potuta essere presente), ripresa per le Marche da Danilo Capezzani. Scenografia classica,  tra struttura girevole e facciata disegnata del Momus, quella firmata di Michele Olcese. Un allestimento senza particolari spunti ed emozioni.

Tra gli interpreti si è messo in bella evidenza il tenore Matteo Desole  che ha delineato un Rodolfo ispirato vocalmente, sempre, sicuro in tutti i registri, e disinvolto scenicamente. Ha deluso invece la Mimì del soprano Linda Campanella in serata non esaltante e apparsa forse fuori ruolo. Debutto positivo, invece, per il giovanissimo soprano Greta Doverti perfettamente a suo agio nel ruolo di Musetta: voce fresca ed espressiva. Sufficienti i ragazzi della soffitta parigina.

L’Orchestra Filarmonica Marchigiana, diretta dal maestro Giovanni Di Stefano, ha in alcuni passaggi coperto le voci dei cantanti forzando troppo. Il Coro del Teatro Ventidio Basso, guidato dal maestro Giovanni Farina, maturato certamente dalle sue ripetute apparizioni al Rof di Pesaro, è una certezza e se ne stanno accorgendo tutti. Colori e ritmi al meglio. Il Coro di voci bianche Incanto di Fano, invece, era spesso fuori tempo ma questi piccoli hanno il tempo per rifarsi.

Complessivamente, come detto, un allestimento poco convincente. Comunque è servito per riportare la lirica nel capoluogo piceno dopo il black out per la pandemia e riavvicinare il pubblico. Bello rivedere soprattutto gli studenti nell’anteprima, che non si sono risparmiati negli applausi, dopo il superamento dell’obbligo green pass per loro. Le scuole questa volta hanno risposto: la Media di Spinetoli quella presente più massicciamente.

FILARMONICI – La bella notizia, sul fronte teatrale ascolano, riguarda la storica uscita dall’anonimato del Teatro Filarmonici riaperto ufficialmente, dopo un lungo restauro, il 20 maggio  del 2018. Finalmente, alleluia alleluia, all’esterno, sulla bella facciata neoclassica, sulle lunette dei tre portoni, è stata apposta una raffinata e certamente non invasiva scritta con tanto di nome e logo (prime due lettere del nome Filarmonici).

Inoltre sono state anche apposte, alleluia tre volte, una bacheca cui poter inserire le locandine degli spettacoli. Evidentemente è caduto l’antico divieto imposto dalla Soprintendenza. E allora speriamo che una bacheca (artistica s’intende) possa essere apposta anche sulla facciata del Teatro Ventidio Basso.

Adesso finalmente il secondo teatro storico della città è ben riconoscibile a turisti e non e, passandoci davanti, si potrà conoscere l’attività (speriamo intensa) in cartellone. Prima era nel più completo anonimato. Sconosciuto anche a tanti ascolani.

Domani, lunedì 29 novembre, alle 18,30, ci sarà la cerimonia ufficiale per l’inaugurazione dell’allestimento esterno del Filarmonici e dell’intitolazione del foyer a Clito Moderati, musicista, direttore d’orchestra e compositore, che operò soprattutto all’estero, nato ad Ascoli nel 1830 e morto a Roma nel 1907. Fu grande amico di Gioachino Rossini. Insegnò canto anche a New York. Nell’occasione la famiglia Salvaggi Cardi donerà al teatro un ritratto del compositore realizzato da Francesco Cardi. Seguirà un concerto con il soprano Sara Fulvi e il pianista Alessio Falciani. Il saluto istituzionale sarà del sindaco Marco Fioravanti e dell’assessore comunale alla cultura Donatella Ferretti con interventi del  direttore dei musei civici Stefano Papetti e del musicologo Andrea Parissi. Ingresso libero con obbligo di green pass e mascherina.


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