Rapinano marito e moglie, due giovani nei guai, tra loro un 17enne che avrebbe anche puntato il collo di una bottiglia rotta contro l’uomo. È successo a Macerata lo scorso 23 gennaio ed è questo uno degli episodi che coinvolgono diversi minorenni che sono stati indagati dalla Procura dei Minori di Ancona nel solo mese di gennaio. Il procuratore Giovanna Lebboroni ha chiesto e ottenuto sei misure cautelari per una serie di episodi avvenuti anche ad Ascoli, oltre che nelle province di Macerata e Ancona.
La Procura sottolinea che a gennaio «si è verificata una forte recrudescenza della criminalità minorile, caratterizzata da una rapida sequenza di fatti-reato di straordinaria gravità, anche per la loro stretta successione temporale, commessi in varie località della Regione».
E si è immediatamente attivata con la richiesta di una serie di misure cautelari «motivate dai gravi indizi di colpevolezza, dalle peculiari modalità e circostanze caratterizzanti i reati perpetrati nonché dalle preoccupanti condotte poste in essere dai diversi indagati, autori di non comuni azioni criminose». Le misure cautelari vanno da prescrizioni, alla permanenza in casa, al collocamento in Comunità.
I FATTI
Il 23 gennaio l’episodio più inquietante. E’ successo alle 2 di notte a Macerata. Una coppia di coniugi si trovava in via Mozzi e stava rincasando quando un 17enne e un altro giovane prima hanno attaccato briga e poi hanno iniziato a picchiare l’uomo e aggredire la moglie prendendola per i capelli e gettandola a terra. Il giovane ha impugnato il collo di una bottiglia rotta e con quello ha minacciato il marito mentre l’altro ha sfilato dal giubbotto della donna il cellulare. I due ragazzi sono poi fuggiti. L’uomo li ha inseguiti, ha raggiunto il 17enne e lo ha bloccato. Poi ha chiamato la Polizia che è intervenuta con una Volante. Le indagini sono poi state affidate alla Squadra Mobile di Macerata diretta da Matteo Luconi. Il 17enne si trova ora in una Comunità.
In precedenza, il 13 gennaio i Carabinieri di Senigallia hanno scoperto un tentativo di furto del denaro contenuto in alcuni distributori all’interno di un locale. Gli autori, tra cui un minorenne, sono stati scoperti mentre si trovavano ancora nel locale con in mano un lucchetto di uno dei distributori e un coltello. Lo stesso giorno a Civitanova, la Guardia di Finanza ha fermato un giovanissimo che aveva addosso un “cospicuo quantitativo” di hashish, in buona parte suddiviso in dosi, facendo così ritenere che quello stupefacente fosse destinato allo spaccio.
Il 14 gennaio episodio analogo si è verificato ad Ascoli. La Squadra mobile ha scoperto un ragazzino che deteneva oltre un etto di hashish, buona parte frammentato in piccoli pezzi, ed un bilancino elettronico. Anche in questo caso, tenuto conto delle peculiari circostanze, il possesso della droga era da ritenersi finalizzato alla cessione a terzi.
Il 15 gennaio ad Ancona c’è stata una rissa violenta che ha coinvolto alcuni ragazzi per motivi futili. I giovani hanno iniziato a colpirsi reciprocamente, finanche a lanciarsi delle sedie poste fuori da un locale. Grazie all’intervento del personale della Questura la lite veniva sedata, riuscendo a dividere i due gruppi contendenti, al cui interno vi era anche un minorenne.
Il 20 e il 21 gennaio altri fatti sono avvenuti a Pesaro e Fabriano. In due distinte operazioni sono stati individuati dei minori in possesso di sostanze stupefacenti che, per le quantità rinvenute e altre circostanze accertate, risultavano destinate alla cessione verso terzi. A Pesaro, la Polizia ha trovato nella disponibilità di un giovane diverse decine di grammi di hashish, suddiviso in piccoli frammenti, oltre ad una rilevante somma di denaro composta da diverse banconote di vario taglio, verosimile provento dell’attività di spaccio. A Fabriano la droga trovata dai Carabinieri era molta di più: oltre 700 grammi di hashish nella loro abitazione. Per gli inquirenti il quantitativo e il fatto che vi fosse materiale per il confezionamento rende evidente che l’obiettivo dei due giovanissimi fosse quello di spacciare.
Il gip del Tribunale per i Minori, ricevute le richieste di misure cautelari, ha sostanzialmente condiviso le motivazioni della Procura e disposto provvedimenti che vanno da prescrizioni, a permanenza in casa, al collocamento in comunità.
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