Addio al poliziotto Fabio Bruni: lavorava alla Questura di Fermo, viveva a Cupra

CORDOGLIO tra i poliziotti per la scomparsa del loro collega spentosi all'età di 59 anni. Bruni lavorava al Corpo di Guardia e viveva a Cupra Marittima. Il ricordo del segretario provinciale Cerqua del sindacato Siap della Polizia di Stato
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Fabio Bruni

 

«Addio Fabio, ci mancherai. Sei stato un esempio per tutti noi». E’ l’ultimo saluto, il cordoglio, dei poliziotti della Questura di Fermo che oggi piangono la scomparsa di Fabio Bruni, loro collega del Corpo di Guardia spentosi all’improvviso ieri all’età di 59 anni. Una tragedia che ha investito i familiari di Bruni, amici, conoscenti, la comunità di Cupra Marittima, dove viveva, ma anche, ovviamente, i tanti colleghi poliziotti che hanno avuto l’onore di prestare servizio al suo fianco.

«Abbiamo perso soprattutto un grande amico, un collega esemplare e un padre stupendo. Mi capitava spesso – racconta Amedeo Cerqua, segretario provinciale e consigliere nazionale del Siap, sindacato della Polizia di Stato – di incontrarlo durante i suoi turni di servizio. Aveva sempre una parola buona e un sorriso per tutti. Non credo ci sia un collega, uno, che possa dire di aver avuto qualche screzio con lui. Sempre sorridente, felice del suo lavoro. Un ottimo padre, mi parlava spesso dei suoi figli, dell’amore che nutriva nei confronti della sua famiglia, la moglie e i tre figli. Era anche un grande sportivo e cercava di trasmettere questa sua passione, in particolar modo, per il tennis, ai suoi figli. Lascia un vuoto incolmabile in tutta la Questura.

Mi è capitato di sentire anche il questore e il vicario. Anche loro sono addolorati per questa grave perdita. Ieri è stato un giorno molto triste per tutta la Questura ma, in generale, per la Polizia di Stato e tutti i colleghi che hanno lavorato con Fabio. Faccio le mie più sentite e sincere condoglianze ai familiari. Fabio ci mancherà. Fino all’ultimo giorno ha fatto i turni al Corpo di Guardia con gioia, con amore e dedizione verso il suo lavoro. Era felice di lavorare, mai una parola fuori posto, mai una lamentela. Un esempio per tutti noi. Incontrarlo – conclude – rincuorava e dava forza per iniziare meglio la giornata nel nostro lavoro che spesso è complicato. Credo di poter parlare a nome di tutte le sigle sindacali e di tutti i colleghi di Fermo. Tutti lo stesso pensiero per un grande uomo, un grande poliziotto, un grande padre».

Il funerale oggi alle 10,30 nella chiesa di San Basso.


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