Lo dicono a San Benedetto, in una nota, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, i partiti d’opposizione in Consiglio comunale.
E proseguono: «Siamo stati chiari sulle responsabilità alle quali si sarebbero esposti i consiglieri con un voto palesemente in contrasto con l’articolo 94 del Regolamento e con un preciso parere del segretario comunale facente funzioni. Quest’ultimo, per dirla tutta, ha spiegato in aula quanto fosse inopportuno ancor più oggi con un procedimento giudiziario aperto.
Luciana Barlocci
C’è un limite a tutto e del resto è tanto curioso quanto paradossale che la consigliera Barlocci si sia tanto adoperata per la pubblicazione di chissà quali misteriosi segreti sulla vicenda stadio senza preoccuparsi di denunciare la mancata pubblicazione dei propri dati sul sito istituzionale del Comune, così come chiaramente previsto dalla legge e, nello specifico, dal cosiddetto Decreto Trasparenza. Ora che il suo “capriccio” è stato esaudito, nonostante forti perplessità palesate dai suoi stessi alleati in Consiglio, vengano riposte le attenzioni su queste gravi inottemperanze in materia di trasparenza e pubblicità.
Il sindaco Spazzafumo
L’articolo 14 del decreto legislativo n. 33/2013 prevede al comma 1 gli “Obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo e i titolari di incarichi dirigenziali”, ovvero dati degli amministratori comunali da pubblicare con una precisa tempistica riportata al comma 2: “le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati cui ai commi 1 e 1-bis entro tre mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell’incarico…”.
Questi tempi sono ampiamente trascorsi e i ritardi del Sindaco per l’individuazione di un segretario non possono essere scaricati sui cittadini che hanno il sacrosanto diritto all’accessibilità dei dati di chi li amministra per svolgere un controllo diffuso. Il sindaco dormiente e pasticcione accenda i motori della macchina comunale perché la sua ignoranza in materia amministrativa non può continuare ad essere una giustificazione».
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