Il denaro sequestrato a casa dei due fratelli
Due fratelli. Uno aveva il compito del palo, l’altro entrava nelle abitazioni. In un caso hanno anche immobilizzato un anziano che era però riuscito a prendere la targa della loro auto. E’ così che i Carabinieri hanno chiuso il cerchio e li hanno arrestati. Si tratta di due marocchini di 39 e 28 anni, che vivono in Umbria, nell’hinterland di Perugia. Uno è stato riconosciuto anche in un altro colpo tentato a Pioraco, entrambi sono sospettati di un terzo episodio avvenuto a Camerino sempre in provincia di Macerata.
Il materiale sequestrato dai Carabinieri
Questa mattina i militari delle Compagnie di Tolentino, Camerino e Perugia hanno eseguito le due ordinanze di misure cautelari – ai domiciliari, con braccialetto elettronico – messe dal Gip del Tribunale di Macerata su richiesta della Procura.
L’accusa è di tentata rapina pluriaggravata in concorso. Sono stati rintracciati in un’abitazione alla periferia del capoluogo umbro. Dalle perquisizione effettuata in casa e in garage sono saltati fuori numerosi attrezzi da scasso, una cospicua somma di denaro in contanti e vario materiale (biciclette, frullini, pompe idrovore, trapani, tagliasiepi, motoseghe, saldatrici, batterie) ritenuto provento di furto. Per questo i due sono anche stati denunciati per ricettazione.
Tutta l’indagine è partita da quanto avvenuto a San Ginesio (Macerata) lo scorso 29 ottobre. Il 28enne era entrato a casa di un anziano. Il fratello, che aspettava fuori, quando ha visto il proprietario rientrare ha cercato di intrattenerlo con delle scuse, ma l’anziano non si è lasciato ingannare e così ha notato l’altro che stava rovistando nelle stanze.
A quel punto ha iniziato a urlare, e i due fratelli sono scappati a bordo dell’auto con cui erano arrivati. L’anziano però li ha inseguiti annotando il numero di targa. I due sono così scesi dall’auto e lo hanno immobilizzato strappandogli dalle mani il foglietto, poi sono fuggiti. L’anziano aveva comunque memorizzato il numero di targa ed è così andato dai Carabinieri a sporgere denuncia. Dalla targa, i militari sono così risaliti all’auto, una Opel Adam, intestata a una terza persona e hanno iniziato a stringere il cerchio.
I primi di gennaio il terzo episodio. Un uomo ha notato in località Piaggiole di Camerino (Macerata) ha notato una Opel Corsa che aveva affiancato la sua auto parcheggiata davanti al cancello di casa. L’uomo si è avvicinato e ha visto uno dei due che era entrato nella sua auto, mentre l’altro che era rimasto a bordo della Opel. Come avvenuto mesi prima a San Ginesio, anche in questo caso uno dei due ha tentato di convincere l’uomo con alcune scuse, in particolare dicendo che erano lì perché interessati ad acquistare la vettura. Poi sono scappati. L’uomo ha annotato la targa e ha poi notato che il cruscotto della sua auto era stato aperto, così come il portafogli che era all’interno. Così è scattata la seconda denuncia.
Terzo episodio, il giorno dopo a Ormagnano di Seppio a Pioraco. Una donna, nel rientrare a casa, ha visto un’auto con un uomo alla guida ferma davanti al garage della sua abitazione. Un altro stava cercando di entrare in casa. Ha notato che il garage era stato aperto e all’interno, per terra, c’era un borsone. Come nei due precedenti episodi, anche qui uno dei due fratelli ha provato con la solita scusa, poi è risalito in auto e i due sono scappati. Terza denuncia. In questo caso i Carabinieri hanno riconosciuto uno dei due fratelli anche grazie alle foto. In base a tutti gli elementi raccolti, alla fine i militari dell’Arma sono riusciti alla fine a chiudere il cerchio.
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