di Maria Nerina Galiè
Pandemia, guerra, terremoti: Clara Martorelli, di Acquasanta, dall’alto dei suoi 98 anni (portati benissimo) ha cavalcato tempi duri e ne ha tante da raccontare. Ma a Carnevale le sue energie, ancora da vendere, sono tutte per fare i ravioli, come ha imparato dalla mamma e come ha sempre fatto.
Sì. Proprio così. Non sa, non vuole – e per fortuna – abbandonare la tradizione.
Cristina Bastiani con nonna Clara
La nipote, Cristina Bastiani, domenica scorsa era andata ad aiutarla. «L’ho trovata pronta, con tutti gli ingredienti schierati. Aveva già fatto il grosso del lavoro».
Depositaria di quasi un secolo di storia, nel ricordare il Carnevale dei suoi tempi, «quando ero bambina, anzi no, signorina», nonna Clara di una cosa è certa: «Stavamo sempre contenti».
La ricetta di nonna Clara, è un bene prezioso per fare i ravioli: «Ci devi mettere i marroni e noi qui li abbiamo buoni», sottolinea.
Ma lo è ancora di più come ricetta per affrontare le avversità della vita, con semplicità, coraggio e umiltà.
«Sono Clara Martorelli, di Acquasanta – dice in un video girato dalla nipote Cristina per Cronache Picene –. Sono arrivata a 98 anni e ancora faccio qualche cosa. Perché mi ricordo di mamma quando faceva i ravioli di castagna. Ci devi mettere i marroni, qui ad Acquasanta ce le abbiamo buoni.
Eravamo 7 sorelle 4 fratelli. Mamma mi faceva guardare mentre faceva i ravioli e io li ho sempre fatti come mi diceva lei».
Nonna Clara elenca a mena dito tutti gli ingredienti, senza esitazione.
Clara Martorelli con i suoi ravioli
Ma il Carnevale di nonna Clara, non era solo alla spianatoia. Tutt’altro: «Qui c’erano tanti veglioni al teatro. Tante feste da ballo, piene di persone che venivano anche da Ascoli.
Alcuni si vestivano con maschere di lusso. Acquasanta era rinomata, vinceva sempre il premio. E ricordo – continua mentre nei suoi occhi si alternano orgoglio ed un rinnovato stupore – tante stelline.. una cosa di divertimento… stavamo sempre contenti».
Diverse di queste occasioni Clara le ha condivise con il suo Ezio, con cui si fidanzò a 17 anni: «Andavamo a ballare nelle frazioni. Ne ha 54 di frazioni Acquasanta, mica una».
Nonna Clara, mente assolutamente lucida, conosce bene la guerra. E sa cosa sta accadendo in questi giorni in Ucraina: «Adesso sento alla televisione parlare di guerra. E mi viene la paura di quel tempo.
Eravamo andati, sfollati, prima a Pomaro poi a San Vito.
Tempi brutti, ancora ricordo quando vedevo passare sopra di noi “l’apparecchio”. C’era il coprifuoco, non potevamo uscire la sera. Dormivamo con i materassi per terra e tutta la notte sentivamo le sirene e gli aeroplani. Che la guerra non possa mai venire per nessuno».
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