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Crisi ucraina, «Non sono le armi la soluzione per risolvere i conflitti» (Video)

L'APPELLO di monsignor Gianpiero Palmieri, vescovo della Diocesi di Ascoli. L'alto prelato riprende le parole di Papa Francesco anche sull'accoglienza: «Chi fugge dalla guerra ha bisogno di essere accolto, protetto, accompagnato, integrato»
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di Maria Nerina Galiè

 

(video di Giandomenico Lupi)

 

La guerra, le bombe, i fucili, i profughi: uno scenario che non collima proprio con il mondo evoluto che crediamo di aver costruito. Eppure sta accedendo: per risolvere un conflitto, si stanno usando le armi contro le persone, «in una maniera barbara che non possiamo più permetterci nel terzo millennio».

Monsignor Gianpiero Palmieri

E’ il monito del vescovo della Diocesi di Ascoli, monsignor Gianpiero Palmieri che, rifacendosi alle parole di Papa Francesco, ribadisce:

«Finché ci saranno aziende che producono armi, si penserà sempre alla guerra come soluzione per risolvere contese e conflitti.

 

Del resto, l’industria bellica deve avere uno sviluppo e implica un giro economico ragguardevole per uno Stato.
Finché non s i lavorerà veramente al disarmo ed allo smantellamento di fabbriche di materiale bellico, ci sarà sempre la tentazione ricorrere alle armi.

 

Non possiamo più permettercelo.

Anche se non si arriverà ad usare il nucleare, le armi annientano la vita di tanti civili e di tanti soldati
Non è così, in questa maniera barbara, che la nostra civiltà avanzata, entrata nel terzo millennio, può pensare a risolvere i conflitti.

 

Diventano pertanto urgentissimi, a livello planetario, il ripensamento della produzione industriale bellica e la riconversione delle fabbriche che producono armi».

(foto di Gunther Pariboni)

Poi, il pensiero dell’alto prelato va alla popolazione, vittima di questa sanguinosa guerra, ed alla catena umanitaria che si sta stringendo intorno a loro, anche ad Ascoli dove molti si stanno mobilitando per offrire ogni genere di aiuto.

 

«Vorrei sottolineare la meravigliosa sensibilità di tante persone nei confronti di chi fugge dalla guerra.

Noi siamo un Paese in pace, che diventa quindi meta di queste popolazioni, siano esse ucraine o provengano da altre parti del mondo.

Abbiamo capito che chi fugge dalla guerra ha bisogno di essere accolto, protetto, accompagnato, integrato. Sono questi i 4 verbi che cita Papa Francesco e che voglio ricordare».


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