Piero Coccia lascia l’Arcidiocesi di Pesaro e passa il testimone al fermano Don Sandro Salvucci

ASCOLI - Per raggiunti limiti di età, Papa Francesco gli aveva concesso un anno di proroga a fine 2020. Ha guidato la Chiesa pesarese per 18 anni, da quando fece il suo ingresso il 30 maggio 2004. Ha compiuto 76 anni lo scorso 4 dicembre. Il successore ha 57 anni, è maceratese e arriva da una parrocchia di Montegranaro
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Monsignor Piero Coccia, arcivescovo metropolita di Pesaro

 

di Andrea Ferretti

 

Piero Coccia, ad Ascoli per tutti “Don Piero”, arcivescovo metropolita di Pesaro dal 2004, lascia l’incarico per raggiunti limiti di età. Al suo posto è stato nominato Don Sandro Salvucci, parroco di Santa Maria, a Montegranaro. L’annuncio è stato dato dall’arcivescovo di Fermo, Rocco Pennacchio, in Cattedrale alla presenza di tutti i parroci dell’Arcidiocesi fermana, diaconi e laici delle associazioni cattoliche del territorio. «Due giorni fa la Nunziatura apostolica in Italia mi ha notificato la nomina ad arcivescovo metropolita di Pesaro di Don Sandro Salvucci» le parole di monsignor Pennacchio.

 

Piero Coccia, nato ad Ascoli il 4 dicembre 1945, ha compiuto 75 anni nel 2020 e quindi il suo incarico era “scaduto” a fine 2020. Poi Papa Francesco ha concesso un anno di proroga in quel periodo complicato, molto di più di adesso, a causa della pandemia covid. La proroga era di un anno, quindi dicembre 2021. Piero Coccia attende l’arrivo di Don Sandro Salvucci, neo vescovo, per passargli il testimone dell’Arcidiocesi pesarese.

 

Da Papa Giovanni Paolo II la nomina ad arcivescovo

Un incarico, quello di “Don Piero”, che assunse 18 anni fa. Era il 28 febbraio quando venne nominato da Papa Giovanni Paolo II. Poi, dopo due mesi, il 24 aprile, la consacrazione alla presenza del cardinale Sergio Sebastiani (ascolano anche lui), dell’arcivescovo Paolo Romeo poi diventato arcivescovo di Palermo e cardinale e, ovviamente, dal vescovo di Ascoli Silvano Montevecchi. La consacrazione venne celebrata in Duomo ad Ascoli, la città dove era nato, dove è vissuto fino al trasferimento a Pesaro, dove venne ordinato sacerdote il 25 novembre 1972 dall’allora vescovo Marcello Morgante.

 

Tra gli incarichi ricoperti che gli furono affidati, quelli più impegnativi e duratori sono stati senza dubbio le parrocchie del Santissimo Crocifisso dell’Icona a Porta Romana e poi in quella dei Santi Simone e Giuda Monticelli, un quartiere che in quegli anni stava espandendosi a vista d’occhio fino a diventare la zona più popolosa della città. Ad Ascoli “Don Piero” ha svolto il servizio sacerdotale con tre vescovi: Marcello Morgante, che lo ordinò prete, poi Pierluigi Mazzoni e, per qualche anno, Silvano Montevecchi.

 

A Pesaro prese il posto dell’arcivescovo Angelo Bagnasco, due anni più anziano di lui, poi diventato cardinale, da due anni arcivescovo emerito di Genova, dal 2007 (nominato da Papa Benedetto XVI) al 2020 alla guida della Conferenza Episcopale Italiana (Cei).

 

L’ingresso nell’Arcidiocesi di Pesaro fu un giorno di gran festa, soprattutto per due città: Pesaro e Ascoli. Dalla sua città natale partirono alla volta di Pesaro numerosi pullman di fedeli e amici di “Don Piero” che vollero essergli vicini in un momento così importante della sua vita. Tra pullman e auto private quel giorno l’autostrada A14 era invasa da mezzi ascolani. Tra i saluti  del benvenuto anche quello della Quintana di Ascoli che fu presente con una folta rappresentanza per far sentire forte l’ascolanità dell’arcivescovo appena arrivato a governare la Chiesa pesarese. Era il 30 maggio 2004.

 

Don Sandro Salvucci nel Duomo di Fermo dopo l’annuncio del suo vescovo Rocco Pennacchio

Piero Coccia in questi anni è stato anche presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana; membro del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti; membro della Commissione per il Seminario regionale; presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione “Comunicazione e Cultura”. Ora sarà arcivescovo emerito.

 

Il suo successore Don Sandro Salvucci ha 57 anni, è nato a Macerata e cresciuto a Corridonia. Fu ordinato diacono nel 1992, sacerdote l’anno dopo. E’ stato vice parroco alla Santissima Annunziata di Porto Sant’Elpidio, delegato episcopale e direttore casa diocesana Villa Nazareth dal 2001 al 2006, poi parroco a Montegranaro dal 2014. Ed ora il gran salto.


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