di Federico Ameli
Tra i diversi temi che in queste settimane stanno animando il dibattito politico sambenedettese ce n’è uno che proprio non vuole saperne di lasciare le scrivanie del municipio di viale De Gasperi.
Si tratta dell’ormai annosa questione Areamare, con un contenzioso che già da diversi anni vede protagonisti il Comune di San Benedetto e l’impresa costruttrice che, varianti permettendo, avrebbe intenzione di realizzare dieci edifici residenziali tra via Scarlatti e via Mare e altri otto in via del Cacciatore, come da proposta presentata all’ex Amministrazione comunale nell’ormai lontano 2017.
Una delle ultime novità in questo senso riguarda la volontà dell’impresa costruttrice di dar vita a un’assemblea pubblica per informare la cittadinanza e fornire il proprio punto di vista sulla vicenda, sulla questione varianti e su delle tempistiche che stanno facendo slittare di volta in volta i progetti dell’azienda, con il Comune accusato di temporeggiare più del dovuto nell’approvazione della relativa variante al Piano regolatore generale.
Bruno Gabrielli
In questo senso, tuttavia, l’assemblea pubblica rappresenta un’eventualità che, a detta dell’assessore comunale all’Urbanistica Bruno Gabrielli, il Comune non intende prendere in considerazione.
«Non la organizzeremo di certo noi, si tratta di un’iniziativa che Areamare intende promuovere, non l’Amministrazione – dichiara l’assessore -. Sul discorso delle varianti il nostro pensiero è sempre molto chiaro e avremmo poco da aggiungere. Abbiamo preso un impegno in campagna elettorale sulla revisione del Prg e lo stiamo portando avanti.
Se la ditta sente l’esigenza di confrontarsi con la cittadinanza è una questione che riguarda esclusivamente loro, il Comune in questa fase non ha interesse a prendere parte a questo genere di iniziativa, seppur legittima».
Una presa di posizione che fa felici anche i rappresentanti del comitato “Fermiamo il consumo di suolo, rigeneriamo la città”, che difende la scelta dell’Amministrazione di prendere le distanze dalla richiesta di un confronto presentata da un privato.
«Il contenzioso tra il costruttore di Areamare e la nostra Amministrazione, la quale per fortuna non risponde all’ennesima provocazione, ha ormai assunto i toni di una telenovela – esordisce il coordinatore Amilcare Caselli -.
Via Mare
Non staremo a ribadire l’assoluta inutilità delle palazzine previste, che vanno in una direzione sola: quello della speculazione edilizia a dispetto del suolo e del ruolo che questo ha per il bene e la salute pubblica.
La novità, invece, è che oggi un privato pretenda un’assemblea pubblica del Consiglio. Non un consorzio di associazioni, di cittadini, o i comitati di quartiere, a chiedere una democratica assemblea, bensì un’impresa privata.
Questa vicenda rende bene l’idea di quanto le imprese edili abbiano storicamente pesato nella pianificazione urbanistica della città, sostituendo la speculazione edilizia al Piano regolatore. Non possiamo dunque che appoggiare la “non risposta” dell’Amministrazione, che ha ribadito di non voler dare corso alle varianti del Prg».
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