Il tam-tam mediatico probabilmente sta per affievolirsi. Qualcuno lo spera anche, ritenendolo esagerato. Intanto la città di Ascoli ringrazia per aver avuto l’opportunità di cavalcare l’onda di una inattesa quanto gigantesca risonanza mediatica.
Il bello è che non ha dovuto far nulla. L’unico merito, non cercato, è dell’architetto Valerio Borzacchini il quale, insieme alla persona salita sul tetto della chiesa, passerà agli annali non solo come uno dei più validi professionisti del settore ma anche come “colui che fece ritrovare i palloni sul tetto”.
“Corriere della Sera” e “La Repubblica”, giusto per citare due autorevoli quotidiani nazionali, hanno contattato il sindaco Marco Fioravanti che, incredulo ma comunque soddisfatto, si è messo a disposizione di tutti, radio e tivù comprese. Incredulo e felice di tanta pubblicità ottenuta senza che il Comune tirasse fuori un euro. Non volendo rimettere il dito sulla piaga, l’esatto contrario di quanto avvenuto con la candidatura di Ascoli a capitale italiana della cultura 2024. Il mondo va così.
“Studio Aperto”, il tiggì di Italia Uno (vedi video sotto) , e poco dopo il Tg5 della rete ammiraglia (vedi video sopra), questa sera giovedì 31 marzo hanno mandato in onda il servizio su Ascoli e i suoi palloni. A realizzarlo è stato l’inviato Remo Croci, sambenedettese, anche lui come quasi tutti i suoi coetanei con un passato da calciatore provetto nelle piazzette e strade poco trafficate.
Il giornalista, che per Mediaset negli ultimi trent’anni ha firmato alcuni tra i servizi storici come quelli sul terremoto (Umbria 1997, L’Aquila 2009, Centro Italia 2016 e 2017) o lo sbarco dei profughi in Puglia, giusto per citarne qualcuno. Ad affiancarlo altri due professionisti dell’informazione, gli ascolani Nicola Mestichelli e Roberto Paoletti di “Xentek”.
Sono stati intervistati il sindaco Fioravanti e l’assessore Stallone. Il primo ha raccontato come è avvenuto il casuale ritrovamento ed ha sottolineato come «ad Ascoli i bambini ancora giocano nelle piazze e nei quartieri». Stallone si è invece detto «emozionato perchè mi ricorda quando io e quelli della mia generazione giocavamo nell’oratorio e nelle piazzette, poi magari in palcoscenici più importanti come quelli di Serie A e B».
Nell’occasione Croci ha intervistato anche Andrea Ferretti, direttore di Cronache Picene, il quale aveva già anticipato come si era svolto il casuale ritrovamento e la ribalta mediatica seguita all’episodio collegata probabilmente all’eliminazione dell’Italia dal Mondiale – con tutte le polemiche legate ale crisi dei settori giovanili e ai bambini che praticamo sempre meno il calcio – avvenuta la sera precedente. Su Cronache Picene ha anche ricordato come un identico “ripescaggio di palloni”, sempre sullo stesso tetto, avvenne nel 2008. Insomma, quello di venerdì scorso, benchè avvenuto sul tetto di un chiesa, sicuramente non è stato un miracolo.
Ascoli, da mancata capitale italiana della cultura a “Città dei palloni”
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati