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Senologia interventistica: anello di congiunzione tra diagnosi e cura

ASCOLI - E' stato il tema del convegno promosso dall'Area Vasta 5 dove, accanto alla Breast Unit che opera anche per l'Area Vasta 4, si punta sulle innovative tecniche di contrasto al cancro al seno. Verso il recupero dello screening di prevenzione, diminuito a causa del Covid
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L’anello di congiunzione tra la diagnosi e la migliore terapia, nel contrasto al cancro al seno, passa per innovative tecniche per tipizzazione  la lesione messe in atto dagli specialisti dell’Area Vasta 5 per il territorio Piceno e per quello Fermano.

L’auditorium “Neroni” di Ascoli

Si è parlato di senologia interventistica appunto, fondamentale nella lotta contro una delle patologie più diffuse tra le donne, nel convegno  promosso proprio dall’Area Vasta 5 e che si è tenuto ieri, 9 aprile, all’auditorium “Emidio Neroni”.

 

Il Piceno ed il Fermano vantano, dal punto di vista diagnostico, un’eccellenza rappresentata dalla Breast Unit (l’Unità senologica), riconosciuta dal Ministero della Salute e validata alla luce degli oltre 150 tumori maligni individuati ogni anno. Una realtà, quest’ultima, che fa emergere l’esigenza di terapie sempre più appropriate ed invasive al punto giusto, per migliorare anche la qualità della vita della paziente oltre che ai fini dell’efficacia della cura.

Le tecniche bioptiche della senologia interventistica, che si pratica in Area Vasta 5 sia per le province di Ascoli che di Fermo, volte a tipizzare lesioni riscontrate attraverso mammografia, ecografia o risonanza magnetica, sono molteplici ed a volte hanno anche fini terapeutici.

Tra i relatori della giornata di studio – organizzata dal dottor Carlo Marinucci, direttore del Dipartimento dei Servizi dell’Area Vasta 5, dalla dottoressa Benedetta Ruggieri del Governo Clinico e dalla dottoressa Michela Grazioli, radiologa e responsabile scientifico dell’evento – professionisti che sono arrivati da Milano, Reggio Emilia, Rimini e Ancona, per mettere la loro esperienza al servizio, ed a confronto nell’ottica di una fruttifera condivisione, dei colleghi radiologi, chirurghi, anatomopatologi e oncologi.

 

I dottori Carlo Marinucci e Benedetta Ruggieri

E’ stata anche confermata, dai relatori, l’importanza della prevenzione attraverso lo screening mammario che ha visto l’adesione diminuita durante gli anni della pandemia.

«L’attività non si è mai interrotta – precisa il dottor Marinucci, che è anche primario di Radiologia dell’Area Vasta 5 – ma sono stati mandati meno inviti, per via del Covid che ha dettato tempi più lunghi ma ha pure scoraggiato diverse pazienti dal recarsi all’appuntamento. La Regione Marche, proprio un questi giorni, sta ideando un programma teso al recupero di questi tipo di esami preventivi».

 

 

 


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