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Edilizia sanitaria, volano stracci all’interno della maggioranza (Video)

SAN BENEDETTO - Riunione della Commissione presieduta da Aurora Bottiglieri. Il centrosinistra chiede la Medicina territoriale, le destre puntano sull'ospedale: i lavori proseguiranno all'interno di un gruppo di lavoro ad hoc 
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di Giuseppe Di Marco 

 

«Vogliamo che la nostra provincia abbia un’equiparazione assistenziale con le altre Aree Vaste della provincia, Non promesse vuote». E’ con queste parole che la dottoressa Aurora Bottiglieri, presidente della Commissione Sanità del Comune di San Benedetto, riaccende il dibattito sulla programmazione edilizia prevista per il Piceno.

 

Aurora Bottiglieri

E’ quanto emerso all’incontro della Commissione all’Auditorium “Tebaldini”, durante la quale sono volati gli stracci fra membri della stessa maggioranza, divisi sulla posizione da assumere. Al termine della seduta, i consiglieri hanno convenuto sulla necessità di mettere in piedi un gruppo di lavoro per scrivere un documento che esprima la volontà di tutto il civico consesso di viale De Gasperi.

 

Le posizioni rimangono irrimediabilmente opposte: da una parte i gruppi politici che la pediatra rappresenta in consiglio, ovvero Pd, Articolo Uno e Nos, nonché Rivoluzione Civica e una parte di San Benedetto Viva. A fare resistenza, invece, è la corrente di destra della coalizione Libera, che invece punta tutto sulla realizzazione di un ospedale di primo livello sulla costa. Una questione, quest’ultima, che verrà discussa in un consiglio comunale ad hoc previsto per il 12 maggio, e nel quale interverranno i referenti del governo regionale.

 

Per Bottiglieri, nel dettaglio, il Comune di San Benedetto dovrebbe approvare una mozione che chieda a Palazzo Raffaello il potenziamento della medicina territoriale, con la realizzazione di strutture di comunità ed il ripristino di servizi e reparti all’ospedale “Madonna del Soccorso”.

 

«A San Benedetto non è stato destinato un finanziamento per la progettazione di un ospedale di primo livello – afferma Bottiglieri – ma solo 400.000 euro per la pre-fattibilità. Non ci sono gli 80 milioni tanto annunciati. Per uno studio di progettazione serve almeno il 10% dello stanziamento, ovvero 8 milioni».

 

«Alla nostra città spetta più di una casa di comunità – aggiunge la consigliera – perché per legge deve essercene una ogni 50.000 abitanti. La provincia di Ascoli è quella che ha avuto in assoluto meno finanziamenti e quindi chiediamo quantomeno un’equiparazione con le altre Aree Vaste. In una casa di comunità verrebbero impiegati medici di base, un infermiere di comunità ogni 3.000 abitanti, pediatri, guardia medica continua, servizi sociali, punto prelievi e quant’altro».

Sotto questo aspetto, una casa della comunità verrebbe realizzata in zona Ragnola, in regime di permuta con il distretto sanitario di via Romagna.

 

La tesi di Bottiglieri si basa sul fatto che una visione sanitaria incentrata sugli ospedali sia superata. Il potenziamento della medicina territoriale, secondo questa visione, permetterebbe di gestire in maniera ottimale emergenze come quella pandemica. In quest’ottica, ad assumere importanza sarebbe anche un eventuale ospedale di comunità, per le cure intermedie.

 

A fare muro è Giorgio De Vecchis. «Ad essere oggettivi questa mozione vorrebbe attaccare la giunta Acquaroli di aver depauperato la Sanità picena – attacca il capogruppo di San Benedetto Viva – La proposta di Ceriscioli invece fu quella dell’ospedale unico di Pagliare. La premessa quindi è completamente sbagliata.

Sono 20 anni che questo Comune non esprime una rappresentanza politica degna di tale nome – continua De Vecchis – La legge ci riconosce un ospedale di primo livello. La regione finanzia uno studio di fattibilità, questo è un dato di fatto. Ed è un fatto che dà seguito alla legge, per la quale gli ospedali si devono fare in base ai bacini d’utenza, non ai bacini elettorali».

 

A questo punto la maggioranza va in ebollizione. Umberto Pasquali zittisce a più riprese il compagno di lista e l’ex sindaco Piunti: «Siamo di fronte ad un problema politico – dice il socialista – siamo degli incapaci ad ottenere quello che ci spetta, e in base all’ultimo piano di edilizia sanitaria la nostra provincia conta meno di zero».

Gli animi si placano, ma non convergono: Piunti fa da paciere e propone di mettere in piedi un gruppo di lavoro per redigere una mozione unitaria, da presentare al presidente della Regione Francesco Acquaroli. Si temporeggia, e per l’unità manca ancora molto.


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