L’area Brancadoro
di Giuseppe Di Marco
Sull’area Brancadoro non ci sarà né una variante al piano regolatore né un intervento per realizzare impianti sportivi ad interesse privato. È quanto emerge da un recente confronto fra l’amministrazione comunale di San Benedetto e la ditta D’Isidori, che in passato aveva valutato la possibilità di acquisire l’area, oggi all’asta, per realizzarvi una “cittadella dello sport”.
I tecnici dell’ente infatti hanno spiegato che un intervento diretto, sui 19,74 ettari adiacenti allo stadio “Riviera delle Palme”, non è possibile. L’unico modo per aggirare il problema sarebbe l’approvazione di una variante al piano regolatore che consenta la realizzazione dell’iniziativa. Ma il civico 124 di Viale De Gasperi ha fatto sapere di non essere intenzionato ad usare questo strumento per intervenire sulla superficie.
Quali scenari, quindi, per la Brancadoro? Il lotto è interessato da un procedimento di esecuzione immobiliare promosso da Intesa San Paolo, che ha visto già due aste andare deserte a dicembre e a marzo.
Il valore del lotto, che inizialmente superava i 6 milioni, nell’asta del 26 maggio scenderà a 3.846.400 euro, e la sua assegnazione sarà possibile a fronte di un’offerta minima di 2.884.800 euro. Di 197.416 ettari, ben 173.929 hanno destinazione d’uso ad “attrezzature sportive”, 9.470 ad “attrezzature tecnico-distributive”, 5.867 a “rispetto fluviale”, 5.130 a “parcheggi di quartiere”, 3.020 a “protezione civile e ordine pubblico”, e gli ultimi 500 a “viabilità”.
L’annoso proposito di realizzarvi una “cittadella dello sport”, anche alla luce delle norme tecniche attuative, sembra sempre più lontano. Non è improbabile che, a seguito di un ulteriore deprezzamento, sia lo stesso Comune ad acquisire la Brancadoro. L’intento dell’ente, comunque, è di rispettarne le attuali destinazioni d’uso e proteggerne, nonché valorizzarne, il verde oggi presente.
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