Il sociale nel segno della tradizione: il convegno dà il via a nuove iniziative

ASCOLI - Il Sestiere di Porta Solestà raccoglie l’invito dell’Amministrazione comunale dopo l’evento ospitato a Palazzo dei Capitani. Oltre alla Quintana di Ascoli, nel mix di storia, tradizione e solidarietà coinvolti anche la Quintana di Foligno, il Palio di Siena e la Lilt
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Fabio Serafini, Attilio Lattanzi, Alfredo Doni

 

«Spero che questo evento sia solo un punto di partenza. Raramente capita che i temi della Quintana vengano associati al sociale e mai era accaduto in un colpo solo di incrociare le esperienze dei sestieri ascolani e dei rioni folignati, ascoltare un’importante contradaiola senese e spiegare l’immenso lavoro della Lilt, volontari in prima linea nella lotta ai tumori. Tutto in un pomeriggio. Ripeto, mi auguro che sia solo l’inizio di un percorso. Insieme tanto si può fare. Grazie a Porta Solestà per lo splendido evento». Sono le parole con cui l’assessore Massimiliano Brugni, ha chiuso ad Ascoli il convengo “Il sociale nel segno della tradizione”, organizzato a Palazzo dei Capitani dal Sestiere di Porta Solestà e patrocinato dall’Amministrazione comunale.

 

Attilio Lattanzi, Gaia Tancredi, Massimiliano Brugni

A dare il benvenuto ai relatori erano stati Alessandro Bono, presidente del consiglio comunale («Un’ottima iniziativa, è bello che il sociale sia al centro dei pensieri quintanari»), Massimo Massetti, presidente del Consiglio degli Anziani («E’ motivo d’orgoglio che i gonfaloni di tutti i Sestieri siano presenti in sala») e lo stesso Brugni («Un nuovo capitolo sui cui iniziare a ragionare e programmare»).

 

Attilio Lattanzi, Alfredo Doni, Massimiliano Brugni

I lavori sono stati aperti da Alfredo Doni, priore del Rione Giotti di Foligno. Dopo una breve introduzione sulla rievocazione folignate, ha raccontato l’anno di rinascita del suo rione, quando nel duemila fu proprio un’azione corale e sociale a ricostruire e rilanciare il Rione Giotti, duramente segnato dal terremoto del 1997. Gli interventi per ristrutturare la taverna, la realizzazione della scuderia, la ricomposizione dei gruppi e la riorganizzazione complessiva, passarono attraverso un intenso lavoro di squadra che fu premiato dalla vittoria della giostra. Il Giotti così è tornato a essere un rione d’esempio, sempre impegnato nei progetti sociali, come la raccolta fondi per le associazioni di volontariato o l’acquisto di materiale sanitario. Da allora dieci Giostre vinte, una splendida taverna, il primo museo rionale a Foligno e il coinvolgimento totale del suo popolo.

 

Raffaele Trivisonne e Gaia Tancredi

Un Rione gioiello, così come lo è il Cassero, rappresentato a Palazzo dei Capitani dal priore Fabio Serafini, che ha concentrato il suo intervento sull’intensa attività svolta per coinvolgere i più giovani, su come il rione è riuscito a rapire l’attenzione dei bambini, a riportarli a giocare negli spazi quintanari, all’insegna della tradizione, mettendo ogni tanto da parte l’attività attuale, sempre più virtuale e condizionata dai social. Serafini ha sottolineato l’importanza di tramandare le tradizioni, di lavorare ancora più intensamente sul fronte sociale, per far diventare i rioni veri e propri punti di riferimento della collettività.

 

Al centro Massimo Massetti, presidente Consiglio degli Anziani

Tra gli interventi di Doni e Serafini, Gaia Tancredi, senese, contradaiola dell’Oca, figlia di uno storico governatore vincitore, giornalista e presidente della Lilt di Siena (eccellenza nazionale nella lotta ai tumori) è stata protagonista di una splendida intervista pubblica. Ha risposto alle domande di Giuseppe Silvestri, giornalista ascolano che da tanti anni lavora e vive in Toscana , moderatore dell’evento, spiegando l’importanza del Palio per Siena, le tappe della vita dei veri contradaioli, le gioie legate alla vittoria di una “carriera” e i dolori quando a trionfare è la Contrada nemica, la sua esperienza diretta, il rapporto con Aceto e tanti altri aspetti della Festa. Ma Tancredi ha poi illustrato il lavoro che porta avanti la Lilt sul fronte della lotta ai tumori, dalla prevenzione alle visite specialistiche, dal sostegno psicologico all’assistenza. La Lilt di Siena può contare su oltre cinquanta medici, una ventina di paramedici, una struttura poliambulatoriale di due piani dove vengono effettuati migliaia e migliaia esami ogni anno e scoperti e combattuti centinaia di casi di tumore. Un’eccellenza nazionale, disposta ad ampliare i propri orizzonti, a collaborare fattivamente e senza esitazioni con la Lilt di Ascoli.

 

Raffaele Trivisonne, Giuseppe Silvestri, Gaia Tancredi

Una disponibilità che il dottor Raffaele Trivisonne, presidente della sezione picena, ha accolto con grande soddisfazione, spiegando l’enorme lavoro che attualmente sta portando avanti sul fronte dell’educazione alla prevenzione, con ripetuti incontri nelle scuole e nel mondo degli adulti. Ma ha raccontato anche l’esperienza dei laboratori sociali, dedicati a chi deve superare una delicata fase oncologica. Ha inoltre ribadito i concetti del buon vivere che aiutano a prevenire patologie tumorali o a scoprirle subito, per avere maggiori possibilità di vincere battaglie complesse.

 

Alfredo Doni, Attilio Lattanzi, Alessandro Bono

Annunciati da rullii di tamburo e squilli di chiarina dei musici di Solestà, gli interventi si sono susseguiti a ritmo intenso. Dopo un’ora circa di lavori, è stato Attilio Lattanzi, caposestiere di Porta Solestà, a tirare le somme. A ribadire una volta di più che ormai sestieri, rioni e contrade rappresentano il terzo settore delle proprie città. Strutture a cui sempre più ci si rivolge nei momenti di difficoltà o quando c’è la voglia di condividere eventi e vicende positive.

 

Cena alla Taverna di Porta Solestà

Lattanzi ha spiegato che mai come ora, dopo due anni di pandemia, i sestieri devono diventare veri e propri punti di riferimento sociali. Ha sottolineato la necessita di massima collaborazione tra i sestieri ascolani: superare campanilismi e rivalità, ovviamente giostre a parte, può consentire di dar vita a progetti e iniziative di ampio respiro, capaci di andare oltre i confini cittadini, come è avvenuto in occasione del convegno. Ha aggiunto che Porta Solestà intende continuare a lavorare nel campo del sociale con una lunga serie di eventi e appuntamenti in campo culturale e di sostegno alle fasce più bisognose, incrociando esperienze e iniziative con Foligno, Siena e qualsiasi altra realtà sia disponibile a lavorare in tale direzione.

 

Il presidente del Consiglio Alessandro Bono, l’assessore Monia Vallesi, il sindaco Marco Fioravanti

A chiudere i lavori è stato un omaggio a sorpresa dedicato a Gaia Tancredi, un breve video con alcune storiche immagini dell’attività dirigenziale di suo padre nella contrada dell’Oca (Luciano è scomparso da diversi anni) e dell’impegno che lei sta portando avanti con la Lilt, correndo quotidianamente quello che è stato definito il Palio della vita, ovvero la lotta ai tumori.

 

La giornata si è conclusa intorno alle tavole imbandite della Taverna di Porta Solestà, con menù messo a punto dal mAngiologo Mauro Mario Mariani. Nell’occasione il Sestiere gialloblù ha raccolto l’invito dell’Amministrazione comunale, ribadito dal sindaco Marco Fioravanti, di dare seguito al convegno con iniziative concrete, toccando i vari aspetti del sociale. Sono state ipotizzate nuove idee ed è stata fissata una prima riunione per cominciare a progettare e calendarizzare i primi appuntamenti.

 


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