di Maria Nerina Galiè
“DonnaOltre”, l’evento di Cna picena in omaggio a 4 grandi donne che hanno fatto altrettanto grande la nostra città, ha portato 4 esempi di vita sul palco del teatro Filarmonici di Ascoli, ieri 15 maggio. La mamma che ha subito il peggiore dei dolori, traendone linfa per fare del bene. La ballerina che, insieme ai passi di danza, ha insegnato a godere delle soddisfazioni attraverso il sacrificio. L’artista che ha imboccato la strada della condivisione, precorrendo i tempi in cui rete e coworking sono ormai imprescindibili. La poetessa che voleva “altro” tempo, dove altro non deve necessariamente essere inteso nell’accezione temporale. Sono, nell’ordine, Elisabetta Alessandrini Orlini, Caterina Ricci, Anna Maria Gandini e Lea Ferranti.
Guido Castelli, Arianna Trillini, Francesco Balloni e Gino Sabatini
Dopo i saluti istituzionali affidati, da remoto, al ministro alle Pari opportunità Elena Bonetti, alla presidente nazionale Cid Mariella Triolo e, in presenza, alla presidente regionale Patrizia Tiranti, al viceprefetto Malgari Trematerra, all’onorevole Lucia Albano, agli assessori comunali Donatella Ferretti, Monia Vallesi e Maria Luisa Volponi, all’assessore regionale Guido Castelli, al presidente della Camera di Commercio Marche Gino Sabatini e al direttore provinciale del confidi Uni.Co Massimo Capriotti, è stato proprio uno spettacolo teatrale a rappresentare il punto di partenza di DonnaOltre, con i versi di Lea Ferranti messi magistralmente in scena dalla compagnia ascolana Archeoscenico con la regia di Gianni Nardoni.
A fare gli onori di casa, il presidente provinciale Cna picena, Arianna Trillini, ed il direttore Francesco Balloni.
LE DONNE – Quattro storie di vita che vanno oltre. Oltre la morte di tutte e 4. Oltre al titolo dell’evento che le ha celebrate e dal suono po’ anacronistico alle orecchie delle giovani generazioni, abituate a vedere la mamme fare ormai di tutto. E danno spunto ad una serie di riflessioni.
Intanto: oggi, a che cosa, le donne, devono andare oltre? Oltre i limiti dell’essere donna oppure a quelli che le donne stesse si pongono davanti, frutto di un’atavica convinzione – su cui gli uomini si crogiolano – secondo la quale per realizzarsi devono essere, anche, perfette moglie e mamme?
Incastrare i tempi del lavoro e della famiglia è opinione comune che sia un limite per la carriera al femminile e tra le “cause della forte denatalità” per dirla con l’assessore regionale Guido Castelli, presente alla serata. Fenomeno da contrastare con azioni mirate e di sostegno per invertire la pericolosa tendenza.
E come pensano di incentivare un già prepotente desiderio, insito in ogni femmina, come quello di essere mamma?
Diciamo che, più realisticamente, si punterà a battere nuove strade per non vedere questo anelito svilire, davanti alle difficoltà, come pure all’ambizione di occupare “un posto” che non sia solo un orario di lavoro da seguire.
Perché conciliare carriera e famiglia è visto ancora come un eroico “dividersi” di cui la donna è portabandiera. Ma la donna non si deve dividere, poiché è in grado di moltiplicarsi, nei figli, nel lavoro, nella vita.
Un marito ostacola? Sì, ma solo se gli si permette di farlo. Antonio Tempera non lo ha fatto con la sua Anna Maria. Tutt’altro. L’aiutava e supportava. Cos’ Tonino Orlini ed Elisabetta si sono sostenuti a vicenda, per andare avanti, dopo la perdita dell’amata figlia Simona. Esempi di rispetto, reciproco, che deve essere alla base di ogni rapporto coniugale.
I figli impegnano? Eccome. Assorbono dall’esempio più che da qualsiasi insegnamento. E capiscono al volo le incongruenze. Che non si sentano di intralcio o di peso, vittime inconsapevoli di un sistema che vuole la donna vocata al sacrificio, che è diverso dall’impegno per non implica necessariamente una “sofferenza”.
Detto questo, ben vengano le iniziative di sostegno alle donne, da parte di chi governa. Ma per le donne in quanto parte integrante di un tessuto produttivo. Non come incentivo per risolvere il problema della denatalità.
LO SPETTACOLO – Con la giornalista Veruska Cestarelli a dettare il ritmo dell’evento, il fumettista Fabrizio Del Monaco intento a realizzare in presa diretta il ritratto delle quattro donne e l’attrice Alessandra Lazzarini a raccontarne la storia, la poesia ha poi lasciato spazio all’arte ceramica e al ricordo di Anna Maria Gandini, affidato al marito Antonio, alla presidente Cna Artistico e tradizionale – nonché amica e collega di Anna – Barbara Tomassini e a Mirella Lazzarini, che con Anna ha condiviso per anni un laboratorio artistico offrendo alla città uno splendido esempio di coworking ante litteram.
Al centro del terzo quadro hanno trovato spazio lo straziante dramma familiare e la rinascita in chiave sociale di Elisabetta Alessandrini ripercorsi dall’avvocato Tina Orlini, presidente della Fondazione “Simona Orlini” che ancora oggi porta avanti con orgoglio il grande impegno sociale assunto da anni dalla sua famiglia, con l’eleganza della scuola di danza “Caterina Ricci” a chiudere il cerchio celebrando – insieme all’allieva Gabriella Nespeca e al dottor Raffaele Trivisonne – la personalità e la sensibilità uniche della “signorina”, indimenticata maestra di vita oltre che impareggiabile insegnante di danza.
«Siamo orgogliosi di aver reso omaggio a quattro colonne portanti della nostra Ascoli attraverso un evento che, a partire dalla riflessione e dal ricordo, ha proposto degli esempi di vita virtuosi e concreti, che ci auguriamo possano contribuire a dar vita a nuove esperienze generazionali al femminile – dichiara Francesco Balloni, direttore della Cna Picena -. Come associazione siamo convinti che figure come quelle di Elisabetta, Anna Maria, Lea e Caterina debbano essere valorizzate al meglio per poter trasmettere anche ai più giovani i loro valori, gli stessi che i nostri imprenditori mettono in campo nella loro quotidianità professionale».
«Il grande successo dello spettacolo conferma ancora una volta l’importanza a 360 gradi delle figure femminili nella nostra società, a partire dal mondo del lavoro fino alla sfera degli affetti e al sociale – afferma Arianna Trillini, presidente della Cna Picena -. Anche in una fase delicata come quella che stiamo attraversando, la nostra associazione, da sempre a forte vocazione femminile, è al fianco delle imprenditrici che vogliono mettersi in gioco e raccogliere l’eredità di Elisabetta Alessandrini Orlini, Lea Ferranti, Anna Maria Gandini e Caterina Ricci, continuando a investire con coraggio sul piano imprenditoriale e umano per il bene del nostro territorio».
«Queste quattro donne sono state delle autentiche pioniere nel processo di riconoscimento dei diritti femminili nella nostra città, tracciando una nuova via per noi donne con le loro idee innovative nel mondo del lavoro e nella vita di tutti i giorni – sostiene Barbara Tomassini, presidente Cna Artistico e tradizionale Ascoli Piceno -. Fare rete e dar vita a delle sinergie vincenti, concetti fondamentali per la nostra associazione e per la società moderna, rappresentano la loro eredità più preziosa, che chi fa impresa al giorno d’oggi ha il dovere di coltivare e trasmettere alle nuove generazioni».
«L’ottima riuscita dello spettacolo è per noi motivo di grande soddisfazione – aggiungono Monia Capriotti, responsabile del Comitato Impresa Donna Ascoli, e la presidente Sandra Gouveia -. Gli spettatori hanno accolto al meglio il ricordo delle esperienze professionali e di vita di quattro donne straordinarie, con un coinvolgimento emotivo collettivo che ci auguriamo possa offrire interessanti spunti di riflessione per i tanti imprenditori e cittadini presenti. Vogliamo continuare su questa strada, mettendo in luce esempi al femminile in grado di ispirare donne e uomini di domani».
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