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Scuole e recupero sismico, l’Arengo illustra il cronoprogramma: «Ascoli avrà strutture sicure»

ASCOLI - Sono 18 gli interventi da realizzare entro il 2026 per un investimento complessivo di quasi 49 milioni di euro. Sindacati, presidi e genitori chiedono di tener conto delle esigenze di studenti e famiglie nel trasferimento temporaneo delle classi. Dall’opposizione apertura al dialogo. Fioravanti sul futuro della città: «Servono strutture funzionali, obiettivo contrastare lo spopolamento e incentivare la natalità»
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Palazzo dei Capitani

 

di Federico Ameli

 

Si torna a parlare di scuola e riqualificazione edilizia nella Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani, dove nel pomeriggio di oggi, martedì 5 luglio, è andato in scena un Consiglio comunale aperto con un unico, fondamentale, punto all’ordine del giorno, la riorganizzazione dei plessi scolastici della città di Ascoli in vista dei lavori di recupero sismico e la relativa pianificazione urbanistica durante la fase operativa.

 

Alla presenza di presidi e rappresentanti dei genitori e delle sigle sindacali, è il sindaco Marco Fioravanti a inaugurare una seduta molto partecipata illustrando le ultime novità relative al cronoprogramma stilato dall’Arengo per garantire la sicurezza degli studenti del territorio.

 

Il consiglio comunale dedicato alle scuole cittadine

«I lavori sono già partiti sia alle scuole medie di Monticelli, con conclusione prevista per settembre 2023, che alla primaria di Poggio di Bretta, dove si concluderanno entro dicembre di quest’anno.

 

Per quanto riguarda invece le progettazioni in corso, voglio innanzitutto ringraziare gli uffici comunali perché ci siamo mossi con straordinaria velocità rispetto ai tempi delle istituzioni pubbliche».

 

IL PUNTO SUGLI INTERVENTI – Risultano attualmente in attesa di verifica la Malaspina, la scuola primaria Cagnucci e l’infanzia e primaria Tofare, mentre la scuola materna San Filippo è ormai prossima alla presentazione del progetto definitivo. Qualche step in meno da compiere, invece, per il nuovo polo Massimo D’Azeglio e la contestuale demolizione e ricostruzione della ricostruzione, attualmente alle prese con un progetto definitivo appena affidato, così come la primaria Don Giussani, mentre per la ricostruzione del plesso Don Bosco-San Filippo è stato firmato il contratto per la progettazione.

 

Stesso iter seguito anche per il polo Cantalamessa, con il polo scolastico Ceci che invece si appresta in queste settimane ad essere sottoposto alla verifica delle offerte pervenute entro lo scorso 17 giugno per l’affidamento della progettazione.

 

Si appresta a ottenere l’approvazione del progetto di fattibilità anche la Scuola di Architettura e design dell’Università di Camerino, mentre ad oggi risultano ancora da avviare le progettazioni relative all’asilo nido Lo Scarabocchio, della primaria Falcone e Borsellino, della sede della facoltà di Conservazione dei Beni culturali e del plesso dell’Annunziata della Saad di Unicam.

 

Un pacchetto di interventi da quasi 49 milioni di euro complessivi che, alla luce dell’importanza degli interventi strutturali da portare a termine nei prossimi anni, richiede una programmazione scrupolosa in termini di trasferimenti per salvaguardare la sicurezza dei ragazzi e tutelare le esigenze di istituzioni, dirigenti e genitori.

 

Il dirigente comunale Ugo Galanti

Un’operazione tutt’altro che semplice. «Stiamo lavorando per creare meno disagi possibili seguendo i principi di prossimità ed economicità – assicura Fioravanti – a Poggio di Bretta, ad esempio, gli studenti si sposteranno interamente nella nuova scuola. Per quanto riguarda invece la scuola materna Malaspina, l’idea è iniziare i lavori entro la fine del prossimo anno scolastico, mentre per consentire agli addetti ai lavori di provvedere all’adeguamento sismico della scuola Sant’Agostino trasferiremo i ragazzi tra la D’Azeglio e la Ceci, in modo da evitare lunghi tragitti alle famiglie».

 

LA SCALETTA – Stando al cronoprogramma di massima redatto dai tecnici dell’Arengo, oltre alle scuole già menzionate, l’estate 2023 segnerà l’avvio dei lavori relativi alla palestra della materna San Filippo e della primaria Cagnucci, mentre tutti gli altri interventi sono stati fissati tra il 2024 e il 2025, con consegna delle opere – salvo imprevisti, sempre dietro l’angolo di questi tempi – entro il 2026.

 

«Stiamo movimentando 18 plessi scolastici con un impegno di spesa imponente e un lavoro molto significativo per i nostri uffici – aggiunge l’assessore con delega all’Istruzione Donatella Ferrettiringrazio il dirigente Ugo Galanti e i dirigenti scolastici per la collaborazione dimostrata nella concessione delle strutture già esistenti sul territorio, che ci consentiranno di individuare plessi sostitutivi temporanei senza ricorrere a risorse private e limitando al minimo i disagi per famiglie e studenti, che allo stesso modo voglio ringraziare per la disponibilità manifestata fin qui.

 

Nel giro di qualche anno Ascoli avrà scuole sicure, un valore enorme per questa città. Stiamo condividendo le nostre scelte con dirigenti e rappresentanti dei genitori, rivedendo già da questo momento la rete del trasporto scolastico dato anche che dal prossimo anno le classi quinte avranno due ore in più di educazione motoria».

 

Silvia Silvestri

La parola passa poi ai rappresentanti dei sindacati, ai presidi e ai genitori presenti in aula, chiamati a esprimere la loro posizione in merito al programma elaborato dall’Amministrazione.

 

Silvia Silvestri, segretario provinciale del sindacato Snals, chiede di prendere seriamente in considerazione le problematiche relative ai trasporti, individuando per tempo soluzioni congrue in termini di accorpamento di plessi, ricevendo a questo proposito le rassicurazioni dell’assessore Ferretti su una quota del finanziamento – il 10% – riservato alle spese di trasporto, con l’eventuale gratuità del servizio attualmente al vaglio dell’Arengo.

 

Presidi e genitori sottolineano l’esigenza di tutelare e non dividere le comunità scolastiche, ma anche di confrontarsi direttamente con gli interlocutori scolastici e di prendere decisioni politiche stabili nel tempo.

 

Pur concordando nel ringraziare i tecnici per l’encomiabile lavoro svolto finora, qualche perplessità in più emerge dai banchi della minoranza.

 

«Se siamo qui a discutere del futuro dei nostri ragazzi – afferma Angelo Procaccini del Pd – è perché noi componenti dell’opposizione abbiamo spinto affinché si convocasse un consiglio comunale aperto.

 

Siamo a disposizione per un confronto per il bene della comunità, ma sarebbe bene potersi confrontare con documentazione che ci diano opportunità di interfacciarsi alla pari».

 

«Non posso non notare che a sei anni dal sisma del 2016 e con dei fondi a disposizione sia stato perso del tempo con un project financing irrealizzabile – dichiara Massimo Maria Speri di Ascolto&Partecipazione – come opposizione e cittadini della città siamo pronti a fare la nostra parte su questa tematica, nell’interesse della città. Invito tutti, in questo senso, ad abbandonare i personalismi e a lavorare per il bene di tutti, augurando che le strutture sostitutive individuate dall’Amministrazione siano sicure».

 

«Siamo felici di prendere parte a un consiglio comunale aperto su questo tema – conferma Emidio Nardini di A&P – tuttavia nel 2020 nelle Marche solo il 30% dei lavori non era stato avviato o anche solo programmato, un 30% da ricercare interamente ad Ascoli. Abbiamo bisogno di risposte certe, i nostri ragazzi meritano la giusta attenzione e sicurezza».

 

Non si fa attendere la replica del sindaco Fioravanti, che prima di lasciare la seduta condivide con i presenti una riflessione sul futuro prossimo di Ascoli.

 

«Posso assicurare che il lavoro portato avanti dagli uffici è molto complesso, ma a giugno 2019, al momento del nostro insediamento, era stata finanziata solo la Don Giussani, ora ne abbiamo 18.

 

In un anno abbiamo avviato tutte le progettazioni: il nostro ufficio tecnico è invidiato da tutta Italia. Tra 10 anni avremo scuole nuove, ma con il calo delle nascite dovremo riflettere su come valorizzarle al meglio. A Mozzano, ad esempio, abbiamo una scuola nuova vuota, dobbiamo capire come sfruttarla al meglio e organizzarci insieme, dirigenti e genitori, anche in termini di trasporto.

 

Purtroppo ci sono poche nascite, abbiamo una città anziana e una conseguente perdita di abitanti, che stiamo cercando di contrastare sul progetto Pinqua ma su cui dobbiamo continuare a lavorare per individuare soluzioni per incentivare la natalità.

 

Alle provocazioni di qualche consigliere rispondo che, piuttosto, è il caso di lavorare insieme per il bene della comunità. Chi vuole seminare zizzania non può avere spazio, perché trova una maggioranza unita che ha come unico interesse il bene della città e delle frazioni».


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