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Ritorno alla tradizione per la festa di Sant’Emidio: preghiera e spettacoli in onore del patrono

ASCOLI - Per l’edizione 2022 le attese festività debuttano nell’ultima settimana di luglio e si presentano nella loro veste classica. Dopo due anni di stop via libera a concerti, tombola e fuochi d’artificio. Toccante il messaggio del vescovo Palmieri, che cita il Battistero e la Quintana: «Ascoli, come Emidio, riparta dall’entusiasmo della fede»
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Monsignor Palmieri, Don Nardi e il sindaco Fioravanti insieme al comitato organizzatore

 

di Federico Ameli

 

A distanza di un anno da un’edizione inevitabilmente condizionata dalle ripercussioni dell’emergenza sanitaria sull’organizzazione dei grandi eventi pubblici, la comunità ascolana si appresta a riabbracciare le festività più attese dell’anno, pronte a tornare ai fasti di un tempo.

 

Ancora qualche giorno di pazienza e la città si stringerà attorno al suo patrono, Sant’Emidio, celebrandolo come non avveniva ormai da qualche anno, con un gradito ritorno di musica e spettacoli a fare da contorno alla giornata clou di venerdì 5 agosto.

 

«Si tratta di una ricorrenza di carattere prevalentemente religioso – spiega don Luigi Nardi, parroco della Cattedrale, nel corso della presentazione degli eventi legati alla celebrazione del patrono – ma anche civile, in un connubio ormai indissolubile che coinvolge da sempre la città e l’intera Diocesi, con tutti i paesi vicini.

 

Don Luigi Nardi

Quest’anno si respira un’atmosfera di ripartenza dopo due anni di penitenza e per l’occasione abbiamo scelto di riproporre l’edizione classica della festa. Se l’anno scorso ci siamo limitati a mettere in piedi le celebrazioni principali, quest’anno anche riproporremo anche la processione e gli altri appuntamenti che da sempre caratterizzano la festa a livello civile».

 

Dopo un paio di annate di assenza, infatti, tornerà lo spettacolo pirotecnico dei fuochi d’artificio che, come da tradizione, chiuderà il cerchio della festività in onore di Sant’Emidio nella serata del 5 agosto. Grande ritorno in programma anche per la tradizionale tombola in Piazza Arringo, che andrà in scena al termine del concerto del “Piceno Pop Chorus” previsto in Piazza del Popolo, mentre per le serate dell’1, 2 e 3 agosto Diocesi e Amministrazione comunale hanno puntato su un tris di esibizioni live nel salotto buono cittadino.

 

Ad aprire le danze, lunedì 1 agosto, saranno i N’Ice Cream, la band venarottese reduce dallo straordinario successo di pubblico ottenuto su Rai 1, con la Marche Big Band chiamata a esibirsi la sera successiva e la fanfara dei Bersaglieri a salire sul palco per la serata di mercoledì 3 agosto.

 

Già dalla settimana precedente, però, sono in programma eventi e iniziative di carattere religioso ma anche aggregativo. «Gran parte del merito va al comitato organizzatore – prosegue don Luigi – che come sempre mette il cuore in tutto quello che fa».

 

Eventi a parte, però, la vera essenza del ricordo del patrono sta nel grande senso di comunità che i diversi appuntamenti inseriti nel calendario riescono puntualmente a risvegliare nei cuori di ascolani e non.

 

Il vescovo Gianpiero Palmieri

«Esiste un legame antichissimo tra la festa e gli abitanti della città – le parole del vescovo Gianpiero Palmieri, che essendosi insediato solo il 28 novembre scorso si troverà per la prima volta a presiedere le celebrazioni – fin dal nostro primo incontro, anche il sindaco Fioravanti ha voluto sottolineare personalmente il profondo legame tra la Quintana, le festività di Sant’Emidio e la città.

 

Emidio era un giovane vescovo, pieno di passione per il Signore, che da Treviri prima e da Roma poi ha portato il vangelo ai Piceni. Tutto nasce dall’entusiasmo di fede di Emidio e di Polisia. Due giovani, un vescovo e una delle fedeli da lui convertite, proveniente da una famiglia fortemente legata alla tradizione pagana. La forza della fede li ha spinti ad andare avanti nonostante le difficoltà».

 

Nel raccontare la sua emozione nel prendere parte per la prima volta alle celebrazioni raccogliendo virtualmente l’eredità del suo predecessore Emidio, monsignor Palmieri cita ben due simboli di Ascoli conosciuti e apprezzati ovunque, a conferma del grande feeling instaurato con la comunità ascolana in questi primi mesi trascorsi nella città delle cento torri.

 

«Il nostro Battistero – spiega il vescovo – è il luogo più sacro e più santo della Chiesa della nostra Ascoli. La vasca battesimale è del V secolo: cento anni dopo l’arrivo di Sant’Emidio i cristiani vengono battezzati lì, in un luogo di fede. So che è un po’ ingombrante e che gli autobus più di una di una volta hanno faticato a fare manovra – scherza – ma rappresenta per noi un simbolo di rinascita. Allo stesso modo, anche Ascoli può rinascere se parte dal suo cuore, dall’entusiasmo della fede, vissuta come la freschezza del rinascere. È questo, per me, il vero senso della festa.

 

Qualche sera fa ho assistito dalla mia finestra alle gare degli sbandieratori – rivela – una splendida tradizione, un meraviglioso gioco di squadra che per diverse serate mi ha fatto pensare alla bellezza del futuro che ci attende. Dall’alto, accogliendo il vento dello spirito, si rinasce davvero insieme».

 

Presente in conferenza stampa anche il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti. «Ripartiamo quest’anno al completo dopo due anni di restrizioni – annuncia il primo cittadino – ma chiediamo comunque ai partecipanti di muoversi con cautela perché in questo momento, con un significativo innalzamento dei casi di positività, è importante rispettare se stessi e gli altri.

 

Sono molto felice perché il giorno di Sant’Emidio è quello in cui gli ascolani ritrovano il loro senso di appartenenza, di cui abbiamo un gran bisogno. Durante la pandemia, nel momento di maggior paura e solidarietà, abbiamo affidato le chiavi della città al nostro santo patrono, un gesto accolto molto bene dalla cittadinanza. Ora rinnoviamo l’affidamento del nostro futuro al patrono, punto di riferimento per tutti i cittadini.

 

Attraverso un programma ricco e variegato vogliamo ritrovare il senso di comunità, dopo che la pandemia ci ha spinto sempre più all’individualismo».

 

In programma quest’anno anche la quarta edizione del premio Emidius, che verrà consegnato lunedì 1 agosto nel complesso dell’ex chiesa di Sant’Ilario.

Il premio Emidius di quest’anno

 

5 AGOSTO: IL PROGRAMMA RELIGIOSO – Si partirà come di consueto all’alba, con la tradizionale benedizione del basilico alle 5,45 sul sagrato della Cattedrale. Poi, a partire dalle 6, insieme alle confessioni sono in programma sette sante messe – alle 7, alle 8, alle 9, alle 10, alle 11, alle 18, con processione per le vie della città – tra il duomo e Sant’Emidio alle Grotte. A chiudere, dalle 20 alle 24, il pellegrinaggio dei fedeli in Cattedrale per la venerazione del santo patrono.

 

5 AGOSTO: IL PROGRAMMA CIVILE – Qualche ora di riposo in più per gli interessati all’aspetto conviviale della festa, che debutterà alle 9,30 tra Piazza Arringo e Piazza Simonetti con l’omaggio alle autorità cittadine da parte della banda musicale di Venagrande. Poi, alle 10,30, il loggiato di Palazzo Arengo farà da sfondo alla consegna degli omaggi a tutti gli Emidio e le Emidia della città, con apertura del Museo di Sant’Emidio a Sant’Emidio alle Grotte e visite guidate a partire dalle ore 11. Alle 21 tutti in Piazza del Popolo per il concerto del “Piceno Pop Chorus”, mentre alle 22,30 nel loggiato di Palazzo Arengo a farla da padrone saranno musiche e balli popolari a cura del gruppo musicale “I Piceni pizzicati”. Allo scoccare della mezzanotte, poi, l’estrazione della tradizionale tombola, con lo spettacolo pirotecnico in programma all’una.

 

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