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La caduta del Governo preoccupa la CNA: «A rischio il futuro delle imprese»

ASCOLI - La conclusione anticipata dell'esperienza dell'esecutivo presieduto da Mario Draghi non lascia indifferente il tessuto imprenditoriale. L'associazione picena sottolinea auspica che le forze politiche possano assicurare governabilità e stabilità per affrontare le importanti sfide che attendono il Paese, dai temi dell'inflazione e dell'energia alle scadenze del PNRR
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Arianna Trillini e Francesco Balloni della CNA Picena

 

La crisi di Governo, che ha avuto come effetto anche la caduta dell’esecutivo guidato da Mario Draghi, è un evento che inevitabilmente non lascia indifferente il tessuto economico-imprenditoriale del Piceno.

 

Pur nel pieno rispetto delle decisioni prese dal Parlamento, gli avvenimenti che hanno contraddistinto politicamente l’ultima settimana destano grande preoccupazione agli occhi della CNA di Ascoli Piceno. In particolare, a minacciare la stabilità del Paese e, di conseguenza, di imprese e famiglie, non è solo la sopravvenuta esigenza di ridefinire da zero l’assetto politico in un momento estremamente delicato e caratterizzato da significative tensioni internazionali, ma anche e soprattutto l’incerto destino che attende le misure di sostegno all’imprenditoria nazionale già attive o ancora in fase di definizione allo scorso giovedì 21 luglio, quando l’esperienza di governo targata Mario Draghi si è definitivamente conclusa.

 

Con l’ombra dell’inflazione, della crisi energetica e dei materiali, dell’emergenza sanitaria e della guerra in Ucraina a incombere minacciosamente sulla quotidianità delle aziende italiane, la CNA Picena sottolinea l’assoluta necessità di garantire a chi fa impresa la possibilità di continuare a investire e a poter contare su risorse fondamentali come quelle previste dagli ecobonus, con decine di migliaia di piccole e medie realtà imprenditoriali attualmente alle prese con il rischio di un fallimento legato al blocco dei crediti.

 

La preoccupazione, inoltre, riguarda anche le imminenti scadenze previste nell’ambito del Pnrr. In questo senso, non rispettare i termini significherebbe rinunciare una volta per tutte a un pacchetto di risorse essenziali per la modernizzazione del Paese e l’avvio e il consolidamento delle attività economiche.

 

Coesione e responsabilità avrebbero dovuto rappresentare i capisaldi di un’azione politica volta a contrastare l’attuale incertezza economica e restituire autorevolezza al ruolo dell’Italia nello scacchiere internazionale, negli interessi di imprese e famiglie. Alla luce delle ultime novità, la CNA auspica che le forze politiche possano assicurare al Paese governabilità e stabilità per affrontare le importanti sfide che ci attendono da qui ai prossimi mesi, offrendo al sistema delle imprese la possibilità di mettersi in gioco per contribuire attivamente alla causa dello sviluppo.


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