di Luca Capponi
Il giorno dopo quella che si è rivelata a tutti gli effetti una calamità naturale, la conta dei danni si rivela se possibile ancora più drammatica. Il primo comune a terminare la stima tra quelli maggiormente colpiti dalla violenta grandinata di ieri, mercoledì 27 luglio, è Folignano, dove si si sono registrati problemi anche alla scuola media di via Arezzo, coi due lucernari sfondati dalla violenza del temporale.
Il sindaco Matteo Terrani, nella lettera inviata alla Regione Marche, parla chiaro: sono 15 i milioni di euro a cui ammontano le prime perdite su tutto il territorio.
«Consiglio a chi ha subito danni di documentare quanto accaduto e di conservare ricevute e fatture dei pagamenti che effettuerà in modo tale da poter dimostrare la correlazione con l’evento calamitoso in caso di risarcimento -spiega il primo cittadino folignanese-. Auspico che la Regione e il governo nazionale non rimangano indifferenti di fronte alla nostra richiesta di aiuto».
«La violenta grandinata ha provocato danneggiamenti a scuole, abitazioni, imprese, auto e strade oltre ad aver messo in ginocchio l’intero settore agricolo -aggiunge-. Il Comune di Folignano porta ancora le cicatrici del sisma che ha compromesso numerose strutture pubbliche e private, molte delle quali ancora da ricostruire. A ciò si è aggiunta la pandemia che ha devastato il tessuto sociale del territorio, provocando la chiusura di diverse attività produttive. Le famiglie vivono già il peso di una grave crisi economica che, unitamente all’aumento dei prezzi di utenze, carburante e beni di prima necessità, ha ridotto notevolmente il loro potere di acquisto».
«Di fronte all’ennesimo dramma non è possibile che siano lasciate sole ad affrontare un’ulteriore spesa che graverà sulle tasche di ognuna per diverse migliaia di euro -conclude Terrani-. La Regione Marche e il Governo nazionale hanno la possibilità e la forza per intervenire a sostegno della nostra popolazione, già stremata dalle continue emergenze di questi anni sia da un punto di vista economico che psicologico.Chiedo di attivare le procedure necessarie per lo stato di calamità naturale e di mettere in atto tutti gli strumenti normativi e finanziari, anche presso il Governo, volti a ristorare le famiglie e le imprese dei danni subiti».
Ad Ascoli, con un territorio decisamente più vasto, la conta non è ancora terminata. Tutto fa supporre che, anche in questo caso, il bilancio sarà di una certa gravità. A tal proposito il sindaco Marco Fioravanti afferma: «Siamo a lavoro per pulire la città dopo la violenta grandinata che ieri ha colpito il nostro territorio. Quattro mezzi spazzatrici stanno intervenendo a pieno regime per le vie e le strade cittadine. Tutti i sindaci del territorio, in maniera congiunta, stanno calcolando i danni causati dalla grandinata, per valutare la possibilità di richiedere lo stato di calamità naturale».
Durante il Consiglio comunale odierno, i consiglieri Piero Celani e Alessio Pagliacci (Forza Italia) hanno esposto all’assise la seguente proposta: «La violenta ondata di maltempo che ha investito il territorio comunale ha impattato violentemente sul settore agricolo, ed in particolare quello vitivinicolo e olivicolo, compromettendo fortemente interi raccolti e in alcuni casi anche le produzioni future, causando irreversibilmente danni ingenti a settori che già erano stati colpiti da siccità e gelate negli anni appena trascorsi».
«Impegniamo dunque il sindaco -proseguono- a richiedere urgentemente al Governo, per il tramite del presidente della Regione Marche, il riconoscimento dello stato di Emergenza e di Calamità naturale per il Comune di Ascoli e i Comuni attigui»
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