Ecco l’ultimo raggiro: la finta donna delle pulizie

ASCOLI - La testimonianza di un residente del centro storico allertato dal rumore davanti al protone d’ingresso dove, alle 4,30 di notte, una donna armeggiava con in mano una scopa, una paletta e un borsone. Scena che si è ripetuta in altri portoni della via. Ha seguito le raccomandazioni delle Forze dell’ordine telefonando subito ai Carabinieri
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di Andrea Ferretti

 

Le truffe e i furti hanno molte facce. Polizia e Carabinieri le conoscono tutte e si sprecano nel dispensare raccomandazioni, soprattutto agli anziani, vittime preferite di delinquenti senza scrupoli. I furti sono nati con l’uomo. Le truffe sono arrivate dopo ed hanno preso piede soprattutto quando il mondo si è convertito al web e tutti ormai sono bene o male in grado di navigare online con computer o telefonini. Molto variegata la gamma dei raggiri.

 

Su truffe, furti e raggiri ad Ascoli, ma non solo, sono stati realizzati pieghevoli e volantini, poi distribuiti in luoghi mirati frequentati soprattutto da fasce sensibili della popolazione. E’ la campagna che la Prefettura da anni porta avanti d’intesa con il Ministero dell’Interno e la preziosa collaborazione di tutte le Forze dell’ordine. A Polizia di Stato e Carabinieri aggiungiamo allora Guardia di Finanza e Polizia Locale.

 

I truffatori, o come in questo caso chi usa raggiri, sono molto furbi. Ne sanno una più del diavolo e spesso, purtroppo, la fanno in barba non solo ai malcapitati di turno ma anche alle Forze dell’ordine che non possono certo tenere sotto controllo ogni centimetro del Paese. Tra le raccomandazioni, infatti, c’è quello di rivolgersi subito, al primo sospetto, al numero unico di emergenza (112) perché la probabilità che questi delinquenti senza scrupoli vengano acchiappati è sicuramente maggiore. Che poi questi malfattori, sia in carne e ossa che online, se la cavino al massimo con una denuncia non dipende certo dalle Forze dell’ordine. Ma qui si apre un dibattito senza fine.

 

Restando ad Ascoli, l’ultima trovata in ordine di tempo è la finta donna delle pulizie che reca con sé una sorta di “pass”, ovvero scopa e paletta, gli oggetti base del mestiere, anche se per farla completa mancherebbe il classico secchio per l’acqua. E’ il modo per avvicinarsi ai portoni, magari intrufolarsi dentro e magari accedere poi a garage, fondaci e perfino appartamenti disabitati. E’ raro che qualcuno chieda loro se sono addetti dell’impresa di pulizie che si occupa di quel condominio o se devono recarsi in qualche appartamento dello stesso.

 

Se poi questo tentativo d’ingresso avviene alle 4,30 di mattina, è lecito pensare che quella scopa e quella paletta in mano a una donna (al lavoro in minigonna?) – sorpresa due notti fa in una via del centro storico – erano solo un “lasciapassare” nel caso fosse stata incrociata da qualche pattuglia in servizio.

 

«Ero sveglio ed ho sentito un rumore al portone – racconta un testimone – e dalla finestra ho visto una donna di mezza età che armeggiava con in mano una scopa, una paletta e un borsone, come se stesse cercando le chiavi. Ma per entrare dove? E perché? Mi sono affacciato e lei si è allontanata continuando a fare la stessa cosa in altri portoni della via. Perché? A quel punto ho telefonato ai Carabinieri».

 

Nell’immaginario collettivo la scopa è sempre stata sinonimo di strega, al massimo di Befana. Ora invece spunta anche la scopa della ladra/truffatrice camuffata da innocua donna delle pulizie. Il borsone? Tutto lascia supporre che al suo interno non ci fossero stracci, sapone e detersivi. E che quindi servisse per qualcos’altro.

 

 

 

 


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