Se ne è andato Mario Capriotti, ascolano, per una vita uno dei custodi dello stadio “Cino e Lillo Del Duca”. Era lui, insieme al collega Crocetti e al mitico Raducchi a garantire tutti i giorni, in particolare la domenica quando si giocavano le partite di campionato, il perfetto stato del manto erboso del campo. Il “Del Duca” era come un biliardo, in un’epoca in cui era difficile trovarne di simili, se non quelli di alcune big della Serie A. Campionato quest’ultimo che l’Ascoli ha frequentato a lungo negli anni Settanta e Ottanta.
Una volta anche l’emergente Silvio Berlusconi, che aveva da poco preso in mano il Milan e viste le condizioni approssimative di “San Siro”, chiese come facesse l’Ascoli a disporre di un simile campo di gioco. Semplice, e per certi aspetti disarmante, la risposta del Presidentissimo Costantino Rozzi: noi abbiamo giardinieri di Serie A.
Capriotti era sempre molto disponibile e con i colleghi custodi aiutava anche lo storico magazziniere Alfredo Orazi nel tenere in ordine anche il materiale (palloni, vestiario e attrezzature sportive varie) che veniva utilizzato tutti i giorni dai bianconeri che a quel tempo si allenavano al “Del Duca”, lo stadio che poi la domenica riusciva a ospitare partite anche con 30-40.000 spettatori sugli spalti.
Molti tifosi di oggi lo sanno dai racconti dei genitori e dei nonni. Qualcuno, giovanissimo, magari c’era. Se quel terreno verde era sempre perfetto, era merito anche di Mario Capriotti.
L.Man/A.Fer.
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