di Giuseppe Di Marco
La battaglia, in casa Pd, inizia ora. La sezione rivierasca ha impugnato ufficialmente la sentenza della commissione provinciale presso il garante regionale e nazionale, chiedendone l’annullamento. Il pronunciamento, datato 21 settembre, ha di fatto esautorato il direttivo dei democrat sambenedettesi, accogliendo il ricorso presentato da alcuni membri dell’unione comunale e del commissario al circolo nord, con cui venivano contestate le modalità e gli esiti dell’assemblea per il rinnovo del vertice locale, avvenuta a fine primavera.
«Il Partito Democratico di San Benedetto è stato costretto a presentare ricorso al commissario regionale Alberto Losacco e alla commissione nazionale di garanzia – afferma il vicesegretario Claudio Benigni – Il ricorso si è reso indispensabile per difendersi dalle accuse infondate e irricevibili dei ricorrenti e per impugnare su più aspetti la delibera della commissione provinciale, che è peraltro nulla, in quanto due dei quattro commissari firmatari (dei 7 complessivi) sono decaduti per compiuto mandato quadriennale. Dunque una commissione non solo incauta nella gestione ma sprovvista di qualsivoglia potere deliberante».
Al netto della vicenda in sé, comunque, ad emergere è un dato politico inequivocabile: le antiche divisioni del Pd e del centrosinistra sambenedettese sono rimaste intatte anche a un anno dalla sconfitta elettorale, che ha visto i dem attestarsi al di sotto dell’8%.
«Per quanto ci riguarda si chiude oggi questo capitolo increscioso – conclude Benigni – D’ora in poi le nostre energie unitamente a quelle della coalizione e della nostra rappresentante in Consiglio comunale Aurora Bottiglieri, torneranno ad essere spese per fare politica, attiva tra i cittadini. A quello siamo chiamati e quello vogliamo fare, specie in questa fase congiunturale, che secondo i dati Istat è la peggiore dal 1983. Nella riunione di ieri sera, è stata quindi condivisa l’urgenza di promuovere e sostenere iniziative sul territorio e a livello istituzionale, per affrontare le gravissime condizioni sociali ed economiche dei cittadini più bisognosi della nostra comunità. Restiamo disponibili a collaborare con gli organismi attivi e con gli iscritti volenterosi tutti che, con spirito costruttivo, vorranno collaborare per riportare il Pd tra le persone in una fase cruciale per l’Italia e per la città».
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