(Foto facebook dalla pagina dell’Isml Ascoli)
Continua il botta e risposta tra gli Istituti storici marchigiani, in particolare quelli di Macerata ed Ascoli e l’Ufficio scolastico regionale. Per la prima volta, con l’anno scolastico 2022-2023, gli Istituti Storici marchigiani saranno privati dei docenti che tradizionalmente venivano assegnati dall’Ufficio Scolastico Regionale, su indicazione degli Istituti stessi.
Scrivono gli Istituti Storici marchigiani: «Non abbiamo chiesto all’Usr di distaccare personale docente presso di noi, ma di assegnarli all’Ufficio Scolastico Provinciale competente e utilizzarli nell’ambito delle attività culturali e scientifiche promosse dagli Istituti Storici, esattamente come è stato fatto negli ultimi anni da parte dello stesso Ufficio Scolastico Regionale. Dal momento in cui negli ultimi 3 anni la normativa nazionale non è cambiata, come mai ciò che è stato possibile fare in precedenza non può più esser fatto? I dati forniti in questi giorni dall’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”, alla cui rete gli Istituti Storici marchigiani aderiscono, testimoniano come ben 35 Istituti Storici a livello nazionale utilizzino personale docente di ruolo all’uopo designato dai rispettivi Usr. Viene dunque da chiedersi come mai a livello nazionale gli Uffici Scolastici delle altre regioni siano stati in grado di trovare una soluzione per salvaguardare le attività promosse dalla rete Insmli».
Gli Istituti storici considerano anche del tutto infondata l’affermazione per cui il servizio implicherebbe ulteriori oneri a carico dell’erario: «Secondo quanto stabilito nell’art. 3 del protocollo d’intesa tra il Miur e l’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri” – gli insegnanti da utilizzare sulla base di patti territoriali e/o convenzioni con altri enti vengono sostituiti da docenti che sono in organico di potenziamento già in servizio nella scuola di titolarità del docente utilizzato, senza quindi alcun onere a carico dello Stato. È solo in presenza di quest’ultima condizione che il distacco può avere luogo.
La decisione dell’Usr ostacola quindi gravemente il lavoro di ricerca e didattica della storia condotte sia nelle scuole che con la cittadinanza, e mette in discussione le esperienze altamente innovative e sperimentali avviate (come la rete regionale “Le Marche fanno Storie”), che avevano segnalato la nostra regione come modello virtuoso a livello nazionale. Ciò premesso, gli Istituti Storici intendono proseguire la propria azione formativa nelle scuole e sul territorio e ribadiscono la disponibilità già manifestata nel precedente comunicato a tornare quanto prima a un rapporto di collaborazione reale con le autorità scolastiche regionali, che confidano – stanti le ragioni sopra riportate – li possa portare ad avvalersi nuovamente di personale docente di ruolo già a partire dall’anno scolastico 2023-24».
https://www.cronachepicene.it/2022/10/23/istituti-storici-della-resistenza-e-la-legge-che-non-consente-lassegnazione-dei-docenti-di-ruolo/369201/
https://www.cronachepicene.it/2022/10/18/istituti-storici-di-ascoli-e-macerata-senza-docenti-e-la-prima-volta-che-accade/368291/
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