L’area Brancadoro e, in alto a sinistra, Umberto Pasquali
di Giuseppe Di Marco
Con l’esclusione di Contrada San Giovanni, il dibattito sull’individuazione della location per l’ospedale nuovo sembrava essere giunta alla conclusione. Evidentemente, però, non è così. In primis perché anche Ragnola potrebbe essere bocciata in un secondo momento. Se così fosse, a San Benedetto non resterebbe che un’area su cui edificare il futuro nosocomio: l’area Brancadoro.
«Credo sia piuttosto difficile realizzare l’ospedale nell’area di Ragnola – spiega il capogruppo del misto Umberto Pasquali – l’estensione non è sufficiente per ospitare la struttura di cui si è parlato nei giorni scorsi: è troppo stretta e mancano gli spazi per i 650 parcheggi. Diciamoci la verità: quella non è una buona scelta. Nelle immediate vicinanze c’è una scuola con migliaia di studenti iscritti, il quartier generale degli autobus e due pompe di benzina. In futuro, inoltre, vi verrà fatta la casa di comunità e probabilmente un’altra struttura sanitaria».
E se anche Ragnola dovesse essere depennata quali altre aree si potrebbero trovare sulla costa? «Ce ne sono diverse – continua Pasquali – ad esempio l’appezzamento in Via del Cacciatore, dove di solito staziona il circo. Oppure si potrebbe anche andare oltre i confini cittadini e individuare una location a Monteprandone. Quel che conta non è il Comune di appartenenza, ma il bacino d’utenza, di cui nessuno parla più».
Secondo indiscrezioni, però, la Regione Marche avrebbe in mente di proporre nuovamente l’area Brancadoro. Come? Procedendo con l’eliminazione di tutte le proposte ritenute non idonee per arrivare all’unica alternativa rimasta. «Il Comune – attacca ancora il socialista – finora ha avanzato proposte del tutto inadeguate a Palazzo Raffaello: il percorso verso la Brancadoro mi pare chiaro». Ad occuparsi dei rapporti con la Regione, finora, è stato il consigliere Gino Micozzi, con il quale Pasquali ha avuto un durissimo confronto durante l’ultima riunione di maggioranza.
Il governo delle Marche, d’altronde, non ha mai negato ufficialmente la possibilità di fare l’ospedale all’area Brancadoro: il lotto, dopo quattro aste andate deserte, è stato rimesso nelle mani del giudice, che deciderà quale percorso dovrà seguire la procedura di vendita dei circa 20 ettari a nord dello stadio “Riviera”. Finora, nessun soggetto di è dimostrato interessato ad acquisire la vasta superficie, probabilmente per via del suo alto costo.
«Mi oppongo totalmente all’ipotesi Brancadoro – si affretta a chiarire Pasquali – di quell’appezzamento, 10 ettari verrebbero utilizzati per farci l’ospedale, e l’altra metà rischierebbe concretamente di cadere preda di speculazioni edilizie. Cementificazioni come non se ne sono mai viste prima nella storia di San Benedetto. La cosa migliore da fare resta rifare da capo il “Madonna del Soccorso” lì dov’è, dotandolo di un Pronto Soccorso all’avanguardia e di tutte le specialistiche relative alla diagnostica».
In questo modo, per il socialista, San Benedetto non tradirebbe la sua “vocazione” all’emergenza e al tempo stesso garantirebbe servizi essenziali, come ecografia, tac, risonanza magnetica e rx.
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