“Premio Cava” 2022 al basso D’Arcangelo: concerto evento al Filarmonici

ASCOLI - La manifestazione per ricordare il grande cantante lirico ascolano Carlo Cava è giunta alla terza edizione. Ecco chi è il vincitore di quest'anno
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Ildebrando D’Arcangelo

 

Una delle voci più applaudite del belcanto in tutto il mondo, domenica 4 dicembre, nel Teatro dei Filarmonici di Ascoli, alle ore 18, ingresso libero.

 

Quella del basso Ildebrando D’Arcangelo, pescarese, molto legato alla sua terra d’origine, 53 anni, di casa al Metropolitan di New York, alla Scala di Milano, alla Royal Opera House Covent Garden di Londra, all’Opera di Parigi, alla Staatsoper di Vienna, eccetera.

 

Ad Ildebrando D’Arcangelo sarà infatti assegnato il “Premio Carlo Cava 2022” quale basso che si è particolarmente messo in evidenza sulla scena internazionale.

 

Il premio, giunto alla terza edizione, è stato istituito per ricordare la figura del grande cantante lirico ascolano Carlo Cava, scomparso nel 2018 a novanta anni, protagonista di una prestigiosa carriera internazionale.

 

Dopo Mirco Palazzi nel 2019, e Giacomo Prestia nel 2021 (nel 2020 l’evento saltò causa pandemia), quest’anno il riconoscimento viene appunto assegnato al basso  Ildebrando D’Arcangelo il quale sarà protagonista di un concerto evento di alto livello artistico.

 

Verranno eseguite famose arie d’arie d’opera. Il programma dettagliato è in fase di definizione. Ci sarà naturalmente, reduce dai successi al Rof di Pesaro,  il Coro del Teatro Ventidio Basso, diretto dal maestro Giovanni Farina, da sempre organizzatore della manifestazione voluta dal Comune di Ascoli per onorare la memoria di un figlio prediletto.

 

A presentare l’evento (e speriamo anche a cantare) il baritono ascolano Vittorio Vitelli, ispiratore del premio e  amico personale di Carlo Cava.

Sarà un viaggio nel mondo della lirica tra passato e presente.

 

Ildebrando D’Arcangelo, basso cantabile, è considerato uno specialista mozartiano ma si è successivamente affermato anche nel repertorio verdiano. Possiede bellezza vocale e bellezza scenica semplicemente straordinarie. Un cantante lirico affascinante. Non è facile poterlo vedere all’opera lontano dai grandi teatri.

 

Ha intrapreso lo studio del canto nel Conservatorio “Luisa d’Annunzio” di Pescara, sotto la guida di Maria Vittoria Romano, e si è quindi perfezionato a Bologna sotto la guida di Paride Venturi. Nel 1989 e 1991 ha vinto il Concorso internazionale Toti Dal Monte di Treviso debuttando con “Così fan tutte” e “Don Giovanni” (Masetto). Ha collaborato con i più importanti direttori d’orchestra quali Peter Maag, Claudio Abbado, Riccardo Chailly, Chung Myung-Whun, sir John Eliot Gardiner, Daniele Gatti, Valery Gergiev, Bernard Haitink, Nikolaus Harnoncourt, Christopher Hogwood, Riccardo Muti, Seiji Ozawa, Antonio Pappano, Michele Mariotti, sir Georg Solti e altri ancora. È stato diretto dai più importanti registi d’opera: Roberto De Simone, Daniele Abbado, Mario Martone, Peter Mussbach, Pier Luigi Pizzi, Luca Ronconi, Carlos Saura, Franco Zeffirelli, eccetera.

 

Tra i prossimi impegni di Ildebrando D’Arcangelo c’è soprattutto la Scala: ad aprile sarà Raimondo in “Lucia di Lammermoore” e a settembre Il Conte d’Almaviva in “Le Nozze di Figaro”. Nello scorso giugno è stato Don Basilio nel “Barbiere di Siviglia” al Festival di Salisburgo.

 

Un grande artista della scena lirica di oggi nel ricordo di un grande artista del passato come Carlo Cava uno dei cantanti lirici più conosciuti della sua generazione. Figlio del titolare di un antico e conosciuto negozio in Via Tibaldeschi,  è nato e vissuto in via Mercantini e da giovane studente, a 15 anni, iniziò a studiare musica e a prendere lezioni di canto.

 

Terminati gli studi del liceo si trasferì a Roma per frequentare l’università “La Sapienza”, facoltà di farmacia, continuando sempre lo studio del canto. Si laureò, sostenne l’esame di stato per l’abilitazione alla professione ma poi continuò ancora più attivamente lo studio della musica.

 

Nel 1955 vinse il primo premio al concorso di canto di Spoleto e debuttò al festival del Teatro Lirico Sperimentale ne “L’italiana in Algeri” di Rossini. Poi una carriera luminosa.

 

f.d.m.


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