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Partito il restauro della lancetta “Pupina”: il bene verrà poi inserito nel circuito museale della città

SAN BENEDETTO - A coprire i costi del recupero sarà la Inim Elctronics: le lancette del lungomare sud, che versano in pessime condizioni, saranno restaurate dal maestro d'ascia Federico Ascolani
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Camillo Carminucci, Baldovino Ruggieri, Antonio Spazzafumo, Domenico Novelli e Anna Marinangeli

 

di Giuseppe Di Marco

 

Partito il restauro di una delle due storiche lancette presenti sul lungomare sud: l’operazione sarà resa possibile grazie al contributo di Inim Electronics, che ha accettato di farsi carico del costo dell’intervento.

 

Oggetto di restauro sarà quindi la “Pupina Serena”, mentre per la seconda, “Nziatin'”, bisognerà ancora attendere: per questo secondo lavoro il Comune si è già messo alla ricerca di sponsor.

 

La lancetta “Pupina Serena”

 

«Tutto è nato nel momento in cui ho ascoltato la richiesta pervenuta da Silvio Piergallini, socio del Circolo Nautico, che esortava il Comune a recuperare le lancette – spiega il consigliere Domenico Novelli (Centro Civico Popolare), che ha seguito in prima persona l’iniziativa – Poi abbiamo trovato degli sponsor e questo testimonia che a San Benedetto c’è ancora molta gente che crede nella sinergia tra pubblico e privato. Attualmente queste due imbarcazioni sono ricoverate nel cantiere del maestro d’ascia Federico Ascolani: per l’estate ne avremo riposizionata almeno una: speriamo che l’inaugurazione ci sia anche prima, magari a Pasqua».

 

Il costo per il restauro della “Pupina” è di 5.000 euro, mentre quello della “Nziatin'”, che è messa peggio, è ancora tutto da valutarsi. Al maestro Ascolani, peraltro, il Comune potrebbe chiedere anche di realizzarne una nuova sulla base degli antichi disegni risalenti agli anni ’20.

 

«I veri protagonisti dell’operazione sono i cittadini che hanno promosso l’iniziativa – aggiunge Baldovino Ruggieri, presidente della Inim – noi abbiamo solo accolto con gioia la richiesta di un consigliere comunale. Con questa iniziativa restituiamo dignità ad un luogo stupendo del nostro panorama. Questo è un pezzo di storia cittadino: tante sono le professionalità di chi le faceva e di chi le manteneva. Il progresso ha soppiantato tante cose, ma questa è stata un’attività importantissima per il nostro territorio».

 

Grande soddisfazione viene espressa anche da Camillo Carminucci, presidente del Circolo Ragn’a Vela: le lancette infatti si trovavano sul tetto della sede dell’associazione. Il sindaco Antonio Spazzafumo, dal canto suo, ha sottolineato quanto sia importante coinvolgere i privati nel progetto di recupero dei beni storici di San Benedetto. Le storiche imbarcazioni, una volta recuperate, verranno riposizionate sul tetto del Circolo e inserite tra i beni del circuito del Museo del Mare.


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