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Il Tribunale rischia lo sfratto: «Necessario scongiurare, gli esiti sarebbero pesantemente negativi»

ASCOLI - I consiglieri comunali Filiaggi e  Girardi  presenteranno una mozione al sindaco. «Perdita di credibilità e di fiducia nei confronti della amministrazione della giustizia, per aver tenuto all'oscuro gli operatori  e la comunità»
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Alessandro Filiaggi e Micaela Girardi

 

Il Tribunale di Ascoli a rischio sfratto e la preoccupazione serpeggia tra gli operatori della struttura di Piazza Orlini, di proprietà del fondo immobiliare “Investire Sgr” che aveva inoltrato all’Agenzia del Demanio  disdetta del contratto di locazione, sperando in una rinegoziazione del canone, pari a 800.000 euro l’anno.

Ma nel frattempo non c’è stata nessuna trattativa per mantenere attivo il contratto che scade, quindi, il 28 dicembre prossimo.

 

La proprietà, che ha acquisto l’immobile dalle Assicurazioni Generali, ha chiesto pertanto allo stesso Tribunale ascolano di avviare la procedura per rientrare in possesso dell’immobile. Martedì scorso, 6 dicembre, l’udienza nella quale il giudice Paola Mariani si è riservata di decidere se accogliere o meno la richiesta di “Investire Sgr”.

 

Sull’argomento intervengono i consiglieri comunali Alessandro Filiaggi e Micaela Girardi (Gruppo Consiliare “Insieme a Fioravanti per Ascoli”) pronti a presentare una mozione al sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, «affinché tutta la Amministrazione comunale si adoperi per scongiurare esiti pesantemente negativi per la città derivanti da questa vicenda».

 

«La vicenda dello sfratto per finita locazione del Tribunale di Ascoli – affermano Filiaggi e Girardi –  rischia di produrre un duplice danno alla amministrazione della giustizia.

Al primo danno di carattere eminentemente pratico per il concreto rischio di sfratto in mancanza (ad oggi) di una valida soluzione alternativa, si aggiunge quello non meno rilevante della perdita di credibilità e di fiducia nei confronti della amministrazione della giustizia per aver tenuto all’oscuro gli operatori della giustizia e la comunità tutta in merito a cosa stia accadendo.

Da consiglieri comunali e da cittadini, non possiamo non evidenziare che la chiusura del Tribunale, nella sede oramai divenuta storica di piazza Serafino Orlini (è lì dal 1954, ndr), rappresenterebbe un ulteriore impoverimento del tessuto sociale ed economico della città, già duramente colpita dalle conseguenze del sisma del 2016, come testimoniato dalla continua progressiva emorragia di residenti».

 

Lo stabile è sede del Tribunale di Ascoli, della Procura con gli uffici di Polizia giudiziaria, dell’Ordine degli Avvocati e dell’Associazione Notarile.

m.n.g.

 

 


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