di Luca Capponi
Riccardo Corradetti se n’è andato nell’agosto del 2021 all’età di 41 anni. Nell’ultimo periodo aveva sofferto molto. Nonostante i due trapianti a cui si era sottoposto a Torino, la fibrosi polmonare da cui era affetto non gli ha lasciato scampo.
Appassionatissimo di sport, aveva contributo a fondare la Lama United nella sua Castel di Lama. Poi qualche anno fa, da un’amicizia comune, aveva scoperto una realtà da cui restò affascinato, quella della Polisportiva Borgo Solestà e del progetto “Facciamo goal alla disabilità”, dove calcio e integrazione si fondono da sempre nella parte migliore del calcio. Dove la parola diverso diventa qualcos’altro, un ponte verso la bellezza.
Nonostante i problemi di salute, si offrì subito di collaborare, entrando con discrezione ed umiltà nello staff tecnico. Tifosissimo della Juve, ironico e sempre pronto a scherzare, aveva stabilito una simbiosi particolare coi ragazzi, che avevano imparato ad apprezzarlo e gli volevano un gran bene.
E proprio loro hanno voluto che il primo Torneo di Natale organizzato proprio dalla Polisportiva Borgo Solestà fosse dedicato alla sua memoria. Si terrà sabato 17 dicembre alle 10, al campo di Monterocco, per un quadrangolare di calcio a sette che vedrà opporsi le squadre di Comune, Barilla, Elantas Europe e Pfizer. Con l’obiettivo nobile non di portare a casa il risultato a tutti i costi, ma di sostenere, appunto, “Facciamo goal alla disabilità”, che dal 2011 porta alto il nome di Ascoli nel mondo del sociale e dello sport.
Il progetto nasce con lo scopo di far giocare insieme ragazzi diversamente abili e non, grazie all’aiuto di tecnici specializzati e ad un percorso didattico-sportivo studiato appositamente. Una cosa quasi normale, a vederla adesso. Eppure, prima, non ci aveva mai pensato nessuno. In Italia c’era solo la Totti Soccer School, realtà che il campione giallorosso, con lungimiranza, aveva creato in quel di Roma. E con cui il Borgo Solestà ha avviato un rapporto di collaborazione proficua.
E oggi, non poteva essere altrimenti, i ragazzi volano alto, tra allenamenti e partite sempre tirate. Dal prato del “Del Duca” fino a quello di Coverciano, la casa della Nazionale, dal sostegno dell’Ascoli Calcio e di personalità come Arrigo Sacchi e Simone Inzaghi, ai premi ricevuti da FIGC e Panathlon Club International, passando per l’invito al Senato della Repubblica, dove sono stati ufficialmente tesserati come calciatori professionisti grazie all’impegno di Damiano Tommasi.
E poi ancora un “tour dell’amicizia” in giro per l’Italia, corsi di fotografia e tante attività anche fuori dal campo, possibili grazie al sostegno di enti, privati associazioni e aziende che, nel tempo, sono rimaste affascinate da quanto nato tra le cento torri. Un modello a livello nazionale. A proposito, sulla piattaforma GoFundMe è sempre aperta la porta per nuove donazioni a “Facciamo goal alla disabilità”.
Riccardo, da lassù, ne sarà più che contento. Così come i ragazzi in campo. Che, oggi più che mai, sanno tendere la mano e vivere lo sport nella miglior maniera possibile. Menzione d’obbligo, dunque, per Fabio Allevi, Matteo Falgiani, Michel Aniballi, Alessandro Barelli, Fabio Borghesi, Mirko Cameli, Francesco De Marco, Riccardo Camaioni, Riccardo Catalucci, Jerome Douzamy, Yuri Gabrielli, Kevin Iachini, Andrea Marinelli, Luca Minio, Matteo Morganti, Giovanni Paolo Orsini, Arbin Zekiri e Christian Viggiano.
Se vi va di riscoprire un po’ il senso vero della vita, ogni tanto affacciatevi dalle parti di Monterocco. Troverete molto più di un allenamento o di una partita di calcio.
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