Atti persecutori, i Carabinieri denunciano tre persone, tra cui un ascolano di 30 anni.
Ma andiamo con ordine.
Nei giorni scorsi, a Porto San Giorgio, i militari della locale Stazione hanno identificato e denunciato per il reato di atti persecutori un uomo residente in Abruzzo.
A seguito degli accertamenti avviati dopo la denuncia di una donna, hanno raccolto indizi di colpevolezza sul suo conto. L’uomo telefonava insistentemente alla sua vittima assumendo nei suoi confronti comportamenti molesti. La pedinava, le recapitava regali ed è arrivato anche a presentarsi presso l’abitazione della donna suonando al campanello pure nelle ore notturne. E’ stato allora attivato il previsto “codice rosso”.
Per lo stesso motivo, Pedaso i Carabinieri della locale Stazione hanno denunciato per atti persecutori un 30enne residente nell’Ascolano che da un paio di mesi inviava messaggi telefonici molesti e minatori alla sua ex convivente.
A Montegranaro, infine, i Carabinieri della locale Stazione hanno denunciato un pugliese, già noto per altri precedenti, che da alcuni mesi sottoponeva a maltrattamenti la compagna, culminati in un’aggressione fisica l’1 gennaio. Anche in questi casi è stato attivato il “codice rosso”.
LE RACCOMANDAZIONI DEI CARABINIERI
Chi agisce in modo persecutorio è caratterizzato dai seguenti atteggiamenti e comportamenti: assillante; molesto; ossessivo; minaccioso; violento: verbalmente, fisicamente, psicologicamente; ricattatorio; denigratorio. Anni di vessazioni e persecuzioni annichiliscono lo spirito della vittima ma riconoscere di essere una vittima è il primo passo per reagire efficacemente e riprendere il controllo sulla propria esistenza in modo particolare quando si tratta di soggetti minorenni. Per non cadere vittima di vessazioni e persecuzioni è fondamentale mantenere un atteggiamento critico e non fidarsi immediatamente di un estraneo per quanto simpatico e inoffensivo possa sembrare. All’inizio di una relazione amorosa si tende ad isolarsi per viverla pienamente. Tale isolamento deve comunque essere momentaneo e presto la coppia si deve integrare con amici e parenti di entrambi. In caso di vessazioni e persecuzioni è necessario rivolgersi ai centri antiviolenza presenti sul territorio e alle forze dell’ordine per segnalare tali atti, che sono reati contro la persona, e non temere quindi di sporgere denuncia. Evitare ogni contatto con il persecutore: il comportamento da tenere deve essere distaccato poiché ogni atteggiamento che sia gentile o rabbioso viene frainteso. Cambiare le proprie abitudini è difficile ma si rende necessario in caso di vessazioni e persecuzioni per evitare di diventare una facile preda. Non isolarsi, non rimanere da soli. Quando è possibile risulta utile farsi sostenere da un gruppo e da un centro antiviolenza. Parlare e condividere la propria esperienza è un modo per affrontare la violenza che si sta subendo. Affidarsi con fiducia alle strutture antiviolenza e alle forze dell’ordine seguendo tutte le indicazioni date. Tali istituzioni e associazioni sono presenti sul territorio e si possono contattare telefonicamente al numero di emergenza 112 e a quello antiviolenza e stalking 1522 (gratuito, attivo h24, il call center accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking) anche in modalità anonima.
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