di Giuseppe Di Marco
«Sul tavolo di Raffaele Fitto ho portato la mia proposta di sdemanializzazione delle concessioni marittime». E’ questo il contenuto dell’incontro andato in scena venerdì scorso a Roma fra il ministro per gli Affari Europei e Giuseppe Ricci, presidente Itb.
«Abbiamo presentato un documento datato 2013 – continua Ricci, durante l’incontro con i balneari andato in scena questo pomeriggio in Auditorium comunale – che prevede la vendita delle aree dove insistono le nostre imprese, su spazi oramai urbanizzati che non hanno più caratteristica di spiaggia, ma che sono vincolati ai piani regolatori di spiaggia. Si risolverebbero problemi per le casse dello Stato e, nel contempo, gli imprenditori avranno una struttura di proprietà».
Il tema, oramai arcinoto, è quello della direttiva Bolkestein che, supportata da recenti pronunciamenti del Consiglio di Stato, prevede il mantenimento dello status quo fino al 31 dicembre 2023. Dal 1° gennaio 2024, quindi, le concessioni marittime saranno soggette a procedure di evidenza pubblica, comunemente chiamate aste.
Durante l’incontro con la categoria Ricci, Sandro Assenti (presidente Confesercenti Marche) e Maria Angellotti (portavoce di Confcommercio) hanno riproposto il tema dell’adeguamento dei bagni in funzione dell’aumento del numero di ombrelloni. Come riportato alcuni giorni fa, il Comune ha deciso di dare ai balneari del primo comparto la possibilità di aggiungere postazioni ombreggianti nelle proprie concessioni, a patto che aumentino in proporzione anche i servizi igienici presenti in area spiaggia, esclusa l’eventuale area di ristorazione.
Sul punto, la categoria è andata in confusione nel momento in cui si è tentato di interpretare la norma. Nello specifico, i balneari sono rimasti in dubbio se includere nel novero dei bagni anche quelli da inserire nell’eventuale ristorante.
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