Lite tra vicini di casa: «Sono spiata con videocamere e una cimice»

DALLE MARCHE - E' stato necessario l'intervento della Polizia che l'hanno tranquillizzata rendendosi conto che in realtà non c'era alcun elemento concreto che potesse fondare i suoi timori
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Ha suonato ripetutamente al campanello del vicino di casa e, quando ha aperto la porta il figlio del proprietario, la donna, agitata, ha riferito di dover parlare a tutti i costi con il padre del giovane. Dato lo stato di agitazione in cui si trovava la signora, il ragazzo si è trovato costretto, essendo da solo nell’appartamento, ad allontanarla mentre questa tentava a tutti i costi di entrare.
Riuscito a chiuderla fuori, ha subito telefonato al papà che ha avvisato la Polizia.

 

Sul posto, in Via De Gasperi, ad Ancona è intervenuta una Volante della Questura. I poliziotti, dopo aver ascoltato i fatti, hanno tranquillizzato padre e figlio, andando quindi a parlare con la vicina per capire cosa fosse accaduto e il motivo di tutta quella incomprensibile agitazione.

 

La donna ha riferito che l’uomo, un 60enne, aveva installato numerose videocamere per spiarla e anche di essere continuamente seguita da una non meglio identificata dottoressa, la quale a sua volta avrebbe installato una cimice sul suo telefono fisso per intercettare le conversazioni. Nonostante le dichiarazioni apparissero poco lucide, era in ottimo stato fisico e anche l’abitazione risultava in perfetto ordine. Alla fine i poliziotti l’hanno tranquillizzata e lei si è poi resa conto che in realtà non c’era alcun elemento concreto che potesse fondare i suoi timori.


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