Mense scolastiche, all’orizzonte possibili modifiche nelle fasce di esenzione
di Giuseppe Di Marco
Ad un anno dalla sua creazione, la fascia di esenzione per la mensa scolastica voluta dall’Amministrazione comunale rischia di essere stralciata dal piano tariffario. Il dietrofront, che avrebbe del clamoroso, non è ancora stato deciso, ma le possibilità economiche dell’ente non lascerebbero molte alternative in proposito.
E’ quanto emerso dall’ultimo incontro di maggioranza, tenutosi giovedì sera in Comune. Consiglieri e assessori, al momento, si trovano ad esaminare le pieghe del bilancio previsionale che andrà discusso e votato nel Consiglio di fine febbraio. E, tra i maggiori costi, è stato preventivato un aggravio notevole per il servizio di refezione nelle scuole di competenza comunale.
Il punto è che la platea di beneficiari dell’esenzione è calcolata in base alla dichiarazione Isee. Ma questa, in buona parte dei casi, riporta dati reddituali riconducibili al periodo dell’emergenza sanitaria. Periodo nel quale i redditi, in generale, hanno subito gravi contrazioni. Va da sé che il mancato introito debba essere coperto economicamente dal Comune stesso: questo costo, secondo una valutazione preliminare, potrebbe risultare eccessivo per le casse di Viale De Gasperi.
Ecco quindi che si sarebbe fatta strada l’idea di eliminare la nuova fascia di esenzione che va da 7.000 a 10.000 euro. Prima di prendere una decisione del genere, che non mancherebbe di avere ripercussioni politiche, l’Amministrazione ha dato indirizzo agli uffici comunali di stendere un report sull’utenza delle mense scolastiche. Una volta ottenuti dati certi, infatti, si saprà anche l’entità effettiva dell’aggravio a carico dell’ente.
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