Quantcast
facebook rss

Tari, i Socialisti bocciano gli sgravi decisi da Pellei: «Non vanno verso l’equità fiscale»

SAN BENEDETTO - Per il presidente sambenedettese Roberto Bovara, la delibera sulle agevolazioni non terrebbe conto del reddito, più volte descritto dal Psi come unico indicatore della povertà
...

Roberto Bovara, presidente comunale dei socialisti

 

di Giuseppe Di Marco

 

Tari, il Psi sambenedettese boccia gli sgravi decisi alcuni giorni fa dal Comune e illustrati dall’assessore al bilancio Domenico Pellei.

 

A protestare è il presidente Roberto Bovara, secondo cui tali misure non perseguirebbero un reale principio di equità sociale. «Qualche giorno fa, a supporto delle fasce più deboli, suggerivamo all’Amministrazione di trovare il sistema di parametrare i vari tributi al quoziente reddituale famigliare – commenta Bovara – Ed è per questo che riteniamo la dichiarazione fatta in premessa dall’assessore Pellei sulla logica politica di bilancio sia in parte condivisibile, poi su come raggiungere tali obbiettivi abbiamo una visione totalmente diversa».

 

Però la sua messa in pratica, per i socialisti, rivelerebbe ben altro: «Purtroppo dei buoni propositi illustrati dall’assessore Pellei si perde traccia nello specifico deliberato. Non si intravede minimamente il principio di equità e salvaguardia delle famiglie con reddito basso. E’ stato dichiarato che ci sarà una riduzione del 25% sulla parte variabile per le famiglie composte da 6 o più componenti, e sono stati annunciati sgravi prendendo come parametro di riferimento l’età, il numero dei componenti del nucleo famigliare e i metri quadrati degli immobili, identificando poi la famiglia come ammortizzatore sociale senza tener conto del reddito famigliare».

 

I presupposti, per Bovara, sarebbero fallaci: «Questa delibera di giunta – continua il presidente – ci porta indietro nel tempo e ci dice che non sono le persone che producono rifiuti, ci dice che le fasce deboli si identificano con il numero dei componenti della famiglia e non dal reddito famigliare. Nello specifico, per assurdo, si rischia che a parità di metri quadri abitativi un nucleo famigliare numeroso paghi meno Tari di un nucleo famigliare ridotto, quando è chiaro che più componenti significa più rifiuti, più costo di smaltimento in discarica».

 

Ma non finisce qui. «Inoltre si giustifica questa scelta definendo la famiglia ammortizzatore sociale ma senza tener conto del reddito famigliare. Gli ammortizzatori sociali sono definiti tali perché vanno ad equilibrare temporaneamente situazioni di criticità economica e l’eventuale erogazione di contributi o sgravi è sempre condizionata dal reddito».

 

Da qui, la stroncatura. «Abbiamo l’impressione – conclude Bovara – che questa delibera vada nella direzione di riconoscere un premio alla natalità, ai nuclei famigliari numerosi, ma se così fosse ricordiamo che lo Stato ha emanato diversi bonus per la famiglia, comunque sempre condizionati dal modello Isee. Noi crediamo fortemente che debba essere sempre il reddito a condizionare e fare da ago della bilancia per individuare le fasce deboli da supportare con sgravi o incentivi, non è e non può mai essere il numero dei componenti di un nucleo famigliare a dar diritto a sgravi, contributi o che sia. Sarebbe interessante poi sapere quanti nuclei famigliari nella nostra cittadina hanno diritto agli sgravi Tari così come deliberato e che importo si è preventivato per gli stessi».

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA


Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X