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«Arquata vuole vivere, non blocchiamo la Ricostruzione»

LETTERA aperta delle associazioni del territorio che attendono con preoccupazione il primo giudizio del Tar sui ricorsi di privati che chiedono la sospensione dei Piani Urbanistici Attuativi del Comune
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Lettera aperta delle Associazioni del territorio di Arquata del Tronto. Un coro unanime che si racchiude in queste parole: «Arquata vuole vivere, gli arquatani chiedono di non bloccare la Ricostruzione».

 

L’hanno scritta e firmata Associazione Pescara del Tronto 24/08/16, Associazione dei familiari delle vittime “iostoconpescaradeltronto”, Associazione proprietari Arquata del Tronto capoluogo, Associazione proprietari immobiliari frazione Pretare, Associazione Capodacqua viva, Associazione proprietari Tufo, Comitato Ricostruire Tufo, Associazione Alba di Vezzano, Associazione Arquata Futura, Associazione Arquata Potest, Associazione Piè Vettore.

 

“Le Associazioni di proprietari e di volontariato del territorio di Arquata del Tronto attendono con grande preoccupazione il primo giudizio che il Tar delle Marche è chiamato a dare mercoledì 8 marzo su tre ricorsi, presentati da privati, nei quali si chiede la sospensione dei Piani Urbanistici Attuativi del Comune, approvati definitivamente nel dicembre scorso dopo un lungo iter.

Da quei Piani dipende la ricostruzione delle sette frazioni più distrutte, e se la richiesta di sospensiva venisse accolta, un territorio ferito, centinaia di persone ancora nelle Soluzioni abitative di emergenza, una comunità che vive in condizioni difficilissime ed emergenziali dal 24 agosto del 2016 vedrebbero compromessa, per chissà quanti anni ancora, ogni concreta prospettiva di rinascita.

Gli abitanti delle sette frazioni perimetrate, di cui le Associazioni sono portavoce, non riescono a credere che tutto ciò che è stato fatto fino a oggi per dare un futuro ai loro paesi rischi di essere vanificato.

Per aver partecipato, in ogni sua fase e accanto alle istituzioni responsabili, al processo di messa a punto dei Piani Urbanistici Attuativi, le Associazioni arquatane sanno che ogni singolo aspetto è stato oggetto di valutazioni approfondite.

In una vicenda lunga e complessa come quella della ricostruzione dopo il sisma del 2016, sarebbe paradossale non mettere al centro il bene comune in nome di particolarismi che, pur oggetto di attenzione, di quel bene comune non sembrano curarsi”. 


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