Emidio Nardini e Marco Fioravanti
«Dopo quattro anni di costante e sapiente propaganda elettorale, il sindaco procede spedito con i suoi due punti di forza: la propaganda e l’ordinaria amministrazione. Molte iniziative sportive, alcune manifestazioni culturali locali, feste, notti bianche, iniziative gastronomiche: eventi capaci di attrarre solo visitatori locali. Per non parlare del rifacimento di marciapiedi e asfalto. Insomma, tutto quello che viene fatto da ogni Amministrazione comunale, anche di un piccolo paese. Persino il giusto e condivisibile sostegno finanziario alle fasce più deboli dei cittadini, peraltro adottato da tutti i comuni, viene presentato come straordinario».
Palazzo Arengo
A sferrare al sindaco di Ascoli Marco Fioravanti e ala sua Amministrazione è Emidio Nardini, consigliere d’opposizione, capogruppo di “Ascolto & Partecipazione”, ex candidato sindaco quando venne eletto Fioravanti.
«Sicuramente questo crea consenso immediato ed è forse questo il vero e unico fine dell’Amministrazione comunale. Ma è sugli obiettivi strategici, quelli davvero in grado di creare opportunità economiche e di lavoro stabile per i giovani, per i tanti disoccupati, per le attività commerciali e turistiche, è sugli obiettivi capaci di rendere visibile e attrattiva la città a livello nazionale che l’attuale giunta ha finora dimostrato di non essere all’altezza: Ascoli capitale italiana della cultura (vedi il rilancio di Matera), Ascoli patrimonio Unesco, il progetto di riqualificazione dell’area ex Carbon, la sempre promessa riacquisizione dei parcheggi dalla Saba per poter ridisegnare un piano della viabilità urbana degno di questo nome.
Il ponte di San Filippo
Su questi temi – continua Nardini – molti annunci e slogan, ma purtroppo zero risultati. La questione, delicatissima, della sicurezza delle scuole è ancora tutta lì: in cinque anni solo pressappochismo, annunci e rinvii, nonostante gli indici di vulnerabilità sismica degli edifici sia preoccupante. Il rifacimento del ponte di San Filippo per il quale siamo al terzo intervento, con disagi enormi per il traffico cittadino. La riqualificazione di Via Trento e Trieste, annunciata almeno cinque volte in tre anni, forse terminerà prima dell’estate. La Curva Sud: l’Amministrazione comunale ha deciso di concentrare le risorse della ricostruzione post-sisma (3,5 milioni di euro!) su questo intervento. Discutibile, ma va bene. Essendo però il costo di circa 7 milioni di euro, dove si prendono le risorse che mancano? Ancora una volta da quelle per la ricostruzione post sisma.
Lo stadio “Del Duca”
Non solo. Si gioca sull’ambiguità – prosegue il capogruppo di A&P – parlando di progetto approvato, quando, in realtà, sarà un miracolo se quello definitivo e la gara d’appalto avverranno entro il 2024. Si investono ben 9,7 milioni di euro per il ponte sul Tronto ammettendo candidamente che serve, non a Monticelli, ma “per un migliore collegamento tra il popoloso quartiere e la zona commerciale cittadina”. Si dà il via libera all’apertura di tre nuovi supermercati spacciandola come simbolo della rinascita commerciale. Si inaugurano due “casette dell’acqua” alla presenza di sindaco, assessori e consiglieri comunali, quasi fosse un evento epocale per la città. Si promuove l’ennesima Fondazione per la Cultura (per fare cosa?). Si distribuiscono a pioggia piccoli finanziamenti ad Associazioni senza alcuna visione, mentre si perde, dal prossimo anno, il corso di laurea in “Tecnologie dei beni culturali”.
Il segretario del Comune Vincenzo Pecoraro
Insomma, si coltiva l’ordinaria amministrazione e il consenso che ne deriva, ma Ascoli scende sempre più in termini demografici, di ricchezza e qualità della vita. Da ultimo, lo sbandierato boom turistico. L’Osservatorio regionale certifica, in realtà, che Ascoli, non riesce a fare nessun passo in avanti continuando, purtroppo, ad essere ultima per presenze turistiche tra i capoluoghi marchigiani. Eppure – dice il consigliere d’opposizione – il sindaco può contare su una doppia fortuna: amministra una città splendida dal punto di vista architettonico e sta usufruendo di risorse mai viste prima grazie ai finanziamenti statali. Ma la progettualità e i risultati sono, in proporzione, davvero deludenti.
Addirittura deve scendere in campo persino il segretario generale, cosa che avviene solo ad Ascoli, per difendere il sindaco. Ed è una dimostrazione indiretta della consapevolezza che nella visione strategica del futuro della città il sindaco mostra tutti i suoi limiti. E’ proprio su questa dimensione – conclude Emidio Nardini – che il “Cantiere Riformista”, del quale facciamo parte insieme ai partiti di minoranza in Consiglio comunale, alle altre forze politiche e civiche, ad Associazioni e singoli cittadini, vuol dare il proprio contributo di idee e proposte per provare ad aprire la città, strapparla dall’isolamento e al lento, ma costante declino al quale sembra rassegnata. Noi ci proveremo non contro qualcuno, ma per la città».
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