Il restyling di Piazza Montebello non è stato incluso fra le “grandi opere” nel rendiconto di bilancio
di Giuseppe Di Marco
Assenza di grandi opere, esenzione Tari e interventi sul sociale: la destinazione del tesoretto di circa 3 milioni rinvenuto dall’Amministrazione comunale non piace neanche un po’ alla minoranza, che dopo l’esposizione in commissione commentano duramente il rendiconto illustrato dall’assessore Domenico Pellei e dai tecnici comunali.
A scalpitare più degli altri sono alcuni membri del gruppo misto e del centrosinistra, che appunto vedono in questo consuntivo l’ennesimo fallimento della coalizione di governo.
«Questa delibera è assolutamente fuori dal mondo – tuona Luciana Barlocci – intanto non ci sono lavori pubblici: nessuna piazza, solo ordinaria amministrazione. E poi ci sono alcune voci di cui nemmeno sapevamo l’esistenza, come i 100.000 euro per lo schema direttore, oppure l’accantonamento di 500.000 euro accantonati per costi energetici, che però, da qualche mese, stanno calando. E se il governo ha tolto il contributo affitti e morosità incolpevole, come mai l’assessore e il sindaco non si sono mai messi di traverso?»
Infine, la ciliegina sulla torta: gli sgravi Tari. «Non legarli alla situazione reddituale è una cosa fuori dal mondo, anzi, una scempiaggine assoluta – conclude la consigliera – Presenterò un emendamento perché si prevedano esenzioni in base all’Isee. Parliamo di circa 109.000 euro che devono essere assolutamente assegnati in base al quoziente reddituale. In campagna elettorale abbiamo predicato tutto il contrario di quanto si sta facendo ora».
La previsione di sgravi in base al quoziente reddituale, peraltro, è una proposta già avanzata – e ricusata – mesi fa dal socialista Roberto Bovara. Aspre critiche piovono anche dai Verdi: «La destinazione dell’avanzo – asserisce Paolo Canducci – arrivata all’ultimo momento a causa delle aspre discussioni sulla spartizione delle risorse in maggioranza evidenzia ancora una volta l’assoluta mancanza di visione della maggioranza. Quasi 3 milioni distribuiti per piccoli interventi di manutenzione straordinaria non risolutivi, e ingenti risorse per assessori vicini all’assessore al Bilancio. Un avanzo che poteva essere destinato a opere importanti ridotto a una serie di mancette».
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